Coppia di candelieri in bronzo brunito, Francia, XIX secolo
I fusti sono modellati come due figure mitologiche dall'antichità classica. L’una rappresenta una figura muliebre che tiene in una mano un vaso e nell'altra uno scettro. Ai suoi piedi accanto a lei un putto. L'altro fusto è modellato come figura virile rappresentante Bacco con la pelle di leone su un braccio e nella mano un scettro. Accanto, ai suoi piedi, un fauno con una coppa. Le figure poggiano ad un tronco dal quale dipartono undici bracci reggicero con motivo “à torchon”, avvolti da tralci e pampini, le bobèches sono modellate a foglie e il portacero a coppa ritorta. Le figure poggiano su una base modellata naturalisticamente su basamento a corpo scanalato attorniato da tralci di vite con frutti e foglie a richiamare il medesimo decoro dei bracci.
Bacco viene di solito raffigurato accompagnato da fauni con i classici attributi che lo definiscono: coppe, tralici di vite e pampini, corone di vite, baccanti. Nel caso del candeliere qui riportato Bacco presenta anche la pelle di leone. L'attributo si riferisce all'episodio della "trasformazione dei marinai in delfini" (
Inno omerico a Dioniso; Metamorfosi, III, 597-691; Imagines, I, 19) L'episodio narra che il giovane Bacco, rapito dai pirati che volevano chiederne il riscatto, si volle vendicare fecendo sgorgare vino e facendo crescere edera e tralci di vite attorno ai remi e al'albero della nave. Poi fece apparire belve feroci ed egli stesso si tramutò in leone, così da spaventare i pirati che, per sfuggire alle belve, si gettarono in mare e vennero trasformati in delfini
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