Il soggetto è tratto da un’incisione molto celebre del ravennate Marco Dente (Ravenna, 1486 – Roma, 1527). Questa composizione è tratta a sua volta da un dipinto perduto di Raffaello. L’opera è da far risalire ad un ambito veneziano dei primi anni del ‘600. Una versione pressoché identica all’opera qui presentata, ma incorniciata in una sontuosa edicola in legno dorato, è conservata negli Stati Uniti al Ringling Museum di Sarasota dove viene catalogata come opera di ambito nord italiano del ‘600.