COD. 1517
Domenico Fiasella detto il Sarzana (Sarzana 1589 - Genova 1669) San Giovanni Battista
olio su tela
Domenico Fiasella detto il Sarzana
(Sarzana 1589 - Genova 1669)
San Giovanni Battista
olio su tela, cm 121,5x82
Opera corredata dalla scheda attributiva della dottoressa Anna Orlando qui riportata di seguito.
Opera magistrale del migliore naturalismo della scuola genovese del
Seicento, questo inedito San Giovanni Battista va riconosciuto a
Domenico Fiasella.
Nato nella località posta al confine tra Liguria e Toscana che gli diede
l'appellativo di "Il Sarzana", il pittore dovette ricevere le prime
imbeccate artistiche dal padre orafo, che però si premurò di mandare il
talentuoso giovane a formasi a Genova.
Non a caso il primo maestro, nel 1599-1600 circa, è un toscano allora a
Genova, Aurelio Lomi (1599-1600 circa, anch'egli a suo volta figlio di un
orafo fiorentino e al quale forse si devono probabilmente anche i
successivi contatti, assai stretti e proficui, con il fratello Orazio (Lomi)
Gentileschi.
Nel primo quinquennio del secolo, Fiasella si spostò nella bottega di
Giovanni Battista Paggi, da poco rientrato da un lungo soggiorno di
vent'anni a Firenze. Pittore nobile e intellettuale, il Paggi lo formò anche
sulle solide basi del disegno, conferendo alla sua arte quell'impostazione
plastico-formale delle sue figure che resta poi una costante in tutta
l'opera di Fiasella. Questi, per gli elementi biografici legati alla nascita e
al suo esordio artistico, può davvero dirsi metà toscano e metà ligure.
A completare una formazione eccezionalmente completa e aggiornata
giunge il precoce viaggio a Roma, nel 1606-1607 circa. Il decennio
trascorso nella Città Eterna gli consentì di entrare in contatto con i
circoli culturali più importanti, come quello dei fratelli di origine
genovese Vincenzo (banchiere e raffinato collezionista) e Benedetto
Giustiniani (cardinale), che oltre a Fiasella stavano facendo lavorare per
loro anche Caravaggio. Unico genovese a conoscere direttamente il
Merisi a Roma, per quanto è dato di sapere, il Fiasella è il tramite
d'eccellenza della nuova parlata caravaggesca quando torna in Liguria,
nel 1616-1617.
Dal terzo decennio del secolo fino alla morte, nel 1669 a ottant'anni, "il
Sarzana" ha un successo notevole e conduce una bottega tra le più
affollate della Superba.
Fiasella è abile nel miscelare il nuovo germe del naturalismo con le
raffinatezze tutte toscane di una pittura diligente ed elegante.
Esemplare in tal senso è proprio questo meraviglioso San Giovanni
Battista, dove il protagonista ha la presenza scenica di un marmo
antico; effetto a cui giunge il pittore anche grazie a una resa anatomica
perfetta. Il volto è naturale come in un ritratto e lo sguardo incontra il
nostro in modo efficace e coinvolgente.
Il fare solido del Fiasella si riconosce nell'impianto disegnativo che non
disdegna tuttavia, per conferire naturalezza alla figura, di tracciare i
contorni in modo vibrante. Il panneggiare è fiero e il chiaroscuro
sapiente. Il tutto, in un'opera tra le meglio riuscite del Sarzana e databile
nel più fertile momento della prima maturità, verosimilmente nel quarto
o quinto decennio del secolo.
Bibliografia: Inedito.
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