Oreficeria italiana del XIX secolo
Parure composta da collana, bracciale, spilla, 1820 – 1830
e orecchini, 1850 circa
in oro e perle a incorniciare dei micromosaici montati su ovali di vetro blu, la fascia del bracciale costituita da capelli intrecciati.
Collana: cm 39 circa; bracciale: cm 18 circa; spilla cm 3,8 circa; orecchini pendenti: cm 5,5
(alcuni restauri e sostituzioni di epoca successiva)
Provenienza: Nobile Famiglia Piemontese
Opera corredata dalla scheda attributiva della dottoressa Eleonora Pecori Giraldi riportata di seguito
Il set, contenuto nella sua scatola originale in marocchino rosso, è composto da un nucleo più antico a cui furono aggiunti alcuni decenni dopo gli orecchini, probabilmente per sostituire gli originali con altri di foggia più moderna.
I micromosaici del nucleo più antico, raffiguranti ruderi archeologici tratti da repertori a stampa settecenteschi, sono di una tipologia non frequentemente utilizzata, come pure insolita è anche la tecnica della costruzione su una base in vetro blu.
Gli orecchini recano marchi di Roma in uso fino al 1860 e presentano dei decori floreali tipici della metà del secolo che si discostano dal gusto classico dei restanti pezzi.
Gli elementi ovali con le placche in micromosaico delle parti più antiche sono una produzione tipica romana per la clientela del Grand Tour. Tuttavia, le catenelle che uniscono i vari elementi formate da maglie piatte, stampate e ripiegate in oro lucido e satinato non corrispondono alla tipologia di catena normalmente usata a Roma in quest’epoca. La provenienza dell'oggetto da una famiglia storica piemontese legata alla corte sabauda induce a pensare che il gioiello possa essere stato montato con tecniche locali utilizzando elementi acquistati a Roma.
L’uso delle fasce in capelli intrecciati si diffuse in Europa nel primo quarto del XIX secolo sulla scia dello spirito romantico che voleva la creazione di gioielli che avessero una forte connotazione intima e personale.