Hendrick de Somer detto Enrico Fiammingo
(Lokeren 1602 - Napoli ? 1655)
San Gerolamo penitente
olio su tela, cm 174x114
Hendrick de Somer, spesso confuso con Hendrick van Somer, è noto come Enrico Fiammingo. Fu uno dei numerosi pittori del nord Europa che, affascinato dall’arte classica, si recò in Italia e vi trascorse gran parte della sua vita e della sua carriera. Fu attivo per lo più a Napoli a partire dal 1624 influenzato dalla pittura di Giuseppe de Ribera, così ci tramanda lo storico dell'arte e pittore italiano Bernardo de' Dominici nelle Vite dei Pittori, Scultori, ed Architetti Napolitani, (1742-1743). Seguendo il maestro, lasciò numerose composizioni religiose e mitologiche ma ebbe anche stretti legami con altri artisti napoletani come Viviano Codazzi e Domenico Gargiulo con i quali spesso collaborò. Ma subì influenze anche da altri maestri napoletani che si affermarono in quegli anni, come Massimo Stanzione e Bernardo Cavallino. Negli anni a seguire la sua pittura volse lo sguardo alle scuole veneziane e bolognesi. Si allontanò, infatti, dal tenebrismo di de Ribera per assecondare il gusto per l'arte romana e bolognese che stava prendendo piede a Napoli. Tra le sue opere note vi sono: la Caritas Romana del 1635 in una collezione privata romana e due versioni di San Girolamo nel deserto, una nelle Gallerie di Trafalgar a Londra del 1651, l'altro nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma dal 1652. De Somer realizzò molti dipinti del santo, così come il suo maestro de Ribera che aveva reso popolare questo tema. Un’altra opera fondamentale è la pala d'altare del Battesimo di Cristo (Napoli, Santa Maria della Sapienza) del 1641, attribuibile con certezza al de Somer poiché si è conservata la documentazione relativa alla sua commissione. Non ci sono notizie Hendrick de Somer dopo il 1656, lasciando pensare che potrebbe essere stato una delle vittime della peste del 1656 a Napoli.