Giovanni Battista Benaschi
(Fossano, 1636 – Caponapoli, 1688)
"Angelo con giglio"
Olio su tela, cm 64x49
Benaschi esordì a Torino sotto la protezione della Duchessa Cristina di Savoia ma già nel 1652 è documentato a Roma come apprendista presso la bottega dell’incisore Pietro del Po. Presso il del Po Benaschi viene a conoscenza delle opere di Annibale Carracci e di Giovanni Lanfranco. Soprattutto Lanfranco fu l’artista che indirettamente (perché non ebbe modo di conoscerlo di persona) influenzò per tutto il corso della carriera l’opera di Benaschi. Il legame con l’opera di Lanfranco probabilmente risale al soggiorno di Benaschi a Parma ma si arricchì ulteriormente durante il soggiorno napoletano iniziato nel 1664 dove ebbe modo di ammirare i capolavori lanfranchiani. La critica spesso confuse il pittore con l’artista che con lui collaborò nella Cappella di San Barnaba nella chiesa di San Carlo al Corso a Roma, negli anni ’70 del Seicento, cioè Giacinto Brandi. E’ probabilmente riferibile a questo periodo l’opera qui presentata. Dove le tinte appaiono ancora scure e i contrasti piuttosto accentuati così come il risalto grafico dei contorni. Lo stesso pathos e la stessa impostazione cromatica sono vicine ad un’opera a due mani con il Brandi, una Santa Cecilia conservata al Bob Jones University Museum and Gallery a Greenville in South Carolina.