Angelo Maria Crivelli detto il Crivellone nacque a Milano e si formò con lo studio dei pittori fiamminghi allora in voga come Paul de Vos, Alexander Adriansen, Jan Weenix ma anche degli italiani Giovanni Agostino Cassana, Anton Maria Vassallo e la scuola lombardo-ligure e quella napoletana di Baldassarre De Caro. Ebbe una sua bottega molto attiva insieme al figlio Giovanni detto il Crivellino. La loro produzione verteva per lo più sulla rappresentazione di animali, in particolare selvaggina, animali da cortile, pollame, pesci, nature morte o vive. Le sue opere riscossero grande successo e già a partire dal 1750 erano presenti negli inventari di numerose collezioni lombarde come la Arese di Milano o la Carrara di Bergamo. La produzione di padre e figlio spesso si sovrappose proprio per mantenere quella cifra pittorica tanto richiesta e questo finì per creare qualche difficoltà nell’individuare l’attribuzione esatta. Tuttavia, rispetto al figlio, Angelo Maria Crivelli utilizzò laccature velate con pennellate piatte dove la materia pittorica è ricca di luminosità e contrasti alternati a velate trasparenze.