Corpo bombato interamente lastronato in radica e decorato da cartigli con profili a lunghe foglie lanceolate a creare il tipico motivo a “pel de rava”. Il fronte è a tre cassetti senza traversa e uno più piccolo sotto il piano. In uno dei due cassettoni il cassetto sotto il piano cela una cassettiera. Fianchi mossi, piedi terminanti a ricciolo e piano in marmo rosa.
Dimensioni: cm 93x132x61
Questa coppia di mobili rispetta una particolare tipologia di cassettoni dalla forma bombata con una rientranza sotto il piano, con intarsi a cartouches e lunghe foglie lanceolate a decorare la superficie lastronata in radica di noce. È una tipologia tipica della migliore ebanisteria lombarda del terzo quarto del Settecento. Secondo gli scritti di Enrico Colle, che commentano un mobile simile conservato presso il Castello Sforzesco di Milano, questi decori sembrano derivare dalle incisioni tedesche per mobili e stucchi di Johann Michael Hoppenhaupt e Franz Xaver Habermann. Queste incisioni erano conosciute dagli ebanisti lombardi, prova ne è il fatto che anche Giuseppe Maggiolini ne era in possesso. Molti ebanisti che lavoravano per la nobiltà milanese si adeguarono a questo nuovo gusto internazionale, basti pensare a nomi come Giuseppe Antonio Castelli detto il Castellino, Giacomo Lecchi, Cesare Ligari. Uno splendido esemplare a cui fare riferimento per questa tipologia di mobili è senza dubbio il cassettone a ribalta con alzata pubblicato proprio da Enrico Colle e conservato in collezione privata. Su questo mobile il decoro a “pel de rava” è replicato sul fronte, sui fianchi, sulla calatoia, sulle ante dell’alzata e persino scolpito sulla cimasa, creando una compagine decorativa di grande eleganza. La curiosa espressione “pel de rava” deriva dal motivo delle sottili foglie lanceolate che creano una sorta di numerose e nervose piccole volute che sembrano assomigliare alla pelle della rapa.
Bibliografia di riferimento: