Giuseppe Maria Bonzanigo
(Asti, 1745 – Torino, 1820)
Monumento commemorativo di Vittorio Amedeo III con attributi araldici, 1785-1790
microintaglio in legno di bosso, acero, pero, ebano in cornice lignea coeva, mm 175x130
Corredato dalla scheda attributiva del dottor Giuseppe Beretti riportata di seguito
Al centro del medaglione circolare protetto da un vetro bombato, è un obelisco, sul cui basamento si legge il nome VICTOR / AME. III. Vi è appeso un cammeo ovale con l’effige clipeata del sovrano incorniciato ai lati da quattro bandiere con le iniziali V A e l’aquila, sormontato dalla corona Reale. E’ un piccolo monumento commemorativo poggiante su una mensola sottolineata da un doppio serto fogliaceo centrato una piccola cartella con l’insegna del Regno di Sardegna. Sulla stessa mensola, ai lati del monumento, poggiano due eleganti tripodi di ispirazione archeologica con are fiammeggianti. Tutta la composizione spicca su di una stesura di nero legno d’ebano. Il medaglione, bordato da una sottile cornice chiara in legno d’acero, è inserito nella parte superiore di una cartella rettangolare il cui margine inferiore è ornato da un finissimo cespo fogliaceo in legno d’acero. Su una riserva in legno d’ebano spicca un motto latino, con lettere in legno chiaro - giunto a noi frammentario. Il tutto è racchiuso in una cornice coeva. L’inedito microintaglio con l’effige del re Vittorio Amedeo III, rappresenta un’aggiunta al corpus delle opere di Giuseppe Maria Bonzanigo di questo genere eseguite ancora durante l’Ancien-regime. Come quello, già noto agli studi, del museo Civico di Asti, studiato da Claudio Bertolotto (1), anche questo microintaglio commemorativo è databile tra il 1785 e il 1790. Il modello impiegato da Bonzanigo per l’impianto compositivo, che trova riscontro anche in altre opere del maestro di questi anni, ma soprattutto la straordinaria qualità esecutiva di dettagli come la corona Reale in altorilievo intersecata allo scettro e alla spada al vertice dell’obelisco, i due tripodi di gusto archeologico avvolti da sottilissimi rami di ulivo, non lasciano dubbi sulla paternità dell’opera. Claudio Bertolotto (2) ipotizza che l’effige del sovrano del quadro del museo Civico di Asti, dall’apparente età di una sessantina d’anni, possa essere derivata dal ritratto del re posto al recto della medaglia coniata nel 1789 da Carlo Lavy (1765-1813) in occasione della fondazione della Società agraria, la cui cera è conservata presso l’Accademia delle scienze di Torino.(3)
1)C. Bertolotto, V. Villani (a cura di), Giuseppe Maria Bonzanigo. Intaglio minuto e grande decorazione, Catalogo della mostra tenutasi, Asti, pinacoteca Civica, ottobre 1989-gennaio 1990, p. 62
2)Ibidem.
3)Si veda: https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0100168482-2
2022.212.2