Nato il 15 ottobre del 1851 a Milano, Vittore Grubicy de Dragon fu un famoso pittore ed incisore, oltre che un critico d’arte italiano, fra i più grandi esponenti della corrente del Divisionismo nel Belpaese.
Di nobili origini, in quanto il padre, grande esperto ed appassionato di arte, era il barone ungherese Alberto Grubic, fin dalla tenera età si rivelò particolarmente interessato per le belle arti.
Frequentò quindi la prestigiosa piazza artistica milanese, ricevendo una formazione prettamente umanistica, mentre giovanissimo, nel 1870, si ritrovò a viaggiare per l’Europa, compiendo ripetute visite a Londra, Anversa e Parigi, intraprendendo la carriera di commerciante di opere d’arte e prendendo parte a diverse esposizioni di dipinti, quadri, sculture ed altri capolavori artistici.
Nel 1876 divenne il titolare, assieme al fratello Alberto, della Galleria Pedro Nessi & C., di Milano, della quale precedentemente era stato collaboratore, rinominata come Galleria d’arte Grubicy. Iniziò pertanto a promuovere alcuni fra i più noti e talentuosi artisti dell’epoca, tra cui il pittore piemontese Angelo Morbelli, il trentino Giovanni Segantini, il toscano Benvenuto Benvenuti, l’emiliano Gaetano Previati, e poi ancora Emilio Longoni, Carlo Fornara, Achille Tomimetti ed altri ancora.
A partire dal 1882 si trovò a soggiornare sovente in Olanda, dove si avvicinò ad artisti del calibro di Hendrik Willem Mesdag, Isaac Israel e, soprattutto, ad Anton Mauve, celebre pittore che lo ispirò al punto da indurlo ad intraprendere la carriera di pittore, realizzando numerosi dipinti ed acqueforti, tra i quali si ricordano Mare di nebbia, Mattino gioioso, Il vecchio marinaio.
Purtroppo, un improvviso male, venuto alla luce negli ultimi anni del 1800, lo costrinse suo malgrado e con immensa sofferenza a rinunciare alla sua carriera di pittore, proseguendo comunque come critico d’arte. L’artista si spense il 4 agosto del 1920, nella sua amata Milano.