Pittore italiano, nato a Napoli nel 1860, Vincenzo Irolli sin dai primi anni della sua adolescenza si avvicinò al mondo della pittura. S’iscrisse giovanissimo all’Accademia di Belle arti di Napoli dove fu seguito da maestri come Gioacchino Toma e Federico Maldarelli che gli insegnarono i rudimenti della arte pittorica e a cui dimostrò subito le sue spiccate doti di artista.
Nel 1879 riuscì a vincere il primo premio alla XV Mostra della Promotrice Salvator Rosa, cosa che gli fece acquistare un successo notevole, aumentando in poco tempo la sua fama di pittore e di artista. I suoi primi anni giovanili li trascorse nella casa paterna a Calvizzano, alternando numerose visite a Napoli per recarsi dal mercante d’arte Ragozzini, che gestiva la distribuzione delle sue opere.
Gli anni che andavano tra il 1883 e il 1895, Irolli attraversò un periodo di forti ristrettezze economiche che lo costrinsero a un lavoro serrato più mirato all’aspetto commerciale che a quello artistico. Le opere realizzate in questo periodo furono cedute a un rivenditore di colori di Napoli, che li faceva ricopiare da pittori bisognosi con minor talento in modo da poterli nuovamente rivendere alla massa.
La pittura profondamente verista di Irolli si sono sempre soffermate su scene di vita quotidiane, i cui protagonisti bambini, figure popolane animano i suoi dipinti con la loro semplicità ed espressività. Nelle sue tele si traduce il fervore animato della vita popolana mediante una pittura fatta di luci abbaglianti e riflessi iridati. La sua vena tradizionalista non fu sempre apprezzata dalla critica del tempo molto più stimolo una pittura modera conferme a quel periodo.
Nonostante la critica demolisse la sua pittura, Irolli riuscì a partecipare alla biennale di Venezia, riuscendo nuovamente a confermare la sua popolarità anche se sessantenne. La sua arte fu molto amata in Europa specialmente in Germania. Molte delle sue opere sono oggi esposte nella Gallerie d’Arte Moderna di Milano, Palermo e Torino.
Si iscrisse al Circolo Artistico Politecnico di Napoli nel 1890 e vi rimase iscritto fino al 1920. Oltre le sue innate doti artistiche, Irolli fu intellettuale creativo e brillato che gli permise di stringere amicizie con figure come Ferdinando Russo e Salvatore di Giacomo. Morì 1949 a Napoli.