Comincia ad avvicinarsi alla pittura facendo apprendistato nella bottega della sua città natia per poi trasferirsi prima a Venezia per frequentare l’accademia, poi a Milano per frequentare l’accademia di Brera.
Qui Tranquillo Cremona incontra Hayez che lo indirizza verso la pittura di storia. A Milano frequenta gli ambienti della Scapigliatura milanese e assume queste caratteristiche, spesso criticate nelle esposizioni di Brera.
La Scapigliatura che vide coinvolti pittori, scultori, letterati tra il 1860 e il 1880 ebbe il suo epicentro a Milano, per poi affermarsi su tutta la penisola.
Antiborghese, anarcoide e anticonformista: questi erano i canoni della scapigliatura che nel romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème, viene descritta e tradotta come vita disordinata, quasi da zingaro.
Tranquillo Cremona esegue numerosi ritratti con questo stile e si concentra soprattutto nella figura umana che diventa unico protagonista dei suoi dipinti.
Tranquillo Cremona fu allievo di Giuseppe Bertini ma condizionato stilisticamente da Giovanni Carnovali. La sua è una pennellata sporca, dove le figure sono prive di contorni.
Torna nella sua città natale e diventa responsabile della Scuola d’Arte, muore precocemente a 41 anni nel giugno del 1978 per una paralisi all’intestino causata dalle vernici utilizzate.
Tranquillo Cremona aveva da poco finito di dipingere la sua opera più famosa, “Edera“.