Nato a Torino nel 1835 (o nel 1836, secondo altre fonti), Carlo Pittara è stato un grande pittore e paesaggista italiano di stampo romantico e realista.
Da giovane studiò presso l’Accademia Albertina di Torino, nota scuola di belle arti piemontese nella quale insegnò, peraltro, il famoso pittore, paesaggista e vedutista Giuseppe Camino. In seguito, a partire dal 1856, si recò a Ginevra, in Svizzera, dove venne accolto sotto l’ala del pittore Charles Humbert, e facendo la conoscenza, tra gli altri, del collega Gustave Castan.
Pochi anni più tardi visitò Parigi, entrando in contatto con alcuni celebri artisti del calibro di Jean-Baptiste Camille Corot e Charles Jacque, che suscitarono su di lui e sul suo stile una notevole influenza, mentre poco tempo dopo soggiornò anche a Roma. Tornato in Piemonte, si stabilì a Rivara Canavese, dove realizzò i suoi dipinti antichi e le sue opere più famose e dove, sotto l’influsso della ricca famiglia Ogliani, fondò il gruppo passato poi alla storia come la Scuola di Rivara, che riunì alcuni fra i più talentuosi e capaci pittori paesaggistici dell’epoca; fra questi, è possibile ricordare il ligure Alberto Issel, il portoghese Alfredo d’Andrade e lo spagnolo Serafino De Avendaño.
Negli anni successivi continuò a viaggiare e ad esporre i suoi dipinti antichi presso importanti fiere artistiche, a Torino, Milano, Venezia, visitando sovente proprio l’ambiente parigino, al quale fu particolarmente legato. Durante una delle sue esposizioni, a Parma, ricevette un premio prestigioso per il quadro Sistema infallibile di ristorare le finanze italiane.
Morì a Rivara, il 25 ottobre del 1891.