Nicolò Barabino nacque a Genova, quartiere Sampierdarena, uno dei più popolosi e popolari, quartieri di Genova, il 13 giugno 1832. È stato oltre che pittore anche uno stimato scenografo italiano. Studiò dapprima a Genova, all’Accademia Ligustica di Belle Arti, dove conobbe Maurizio Dufour, compagno di studi con il quale ebbe sempre un buon rapporto.
All’Accademia vinse una borsa di studio che gli diede la possibilità di studiare all’Accademia di Belle Arti di Firenze (1857), dove maturò molto sia come pittore che come uomo. Ricevette molte commissioni sia in Italia, sopratutto nelle chiese della riviera ligure, Santa Margherita, Sestri Levante, Rapallo, Camogli e nella stessa Sampierdarena che all’estero in Francia, Spagna, Belgio e Olanda. Dipinsesoprattutto soggetti storici e religiosi secondo la moda dell’epoca.
Fu richiamato a Firenze e partecipò alla decorazione della nuova facciata del duomo di Santa Maria del Fiore. Nicolò Barabino, nonostante questo trasferimento, non tagliò mai definitivamente il cordone ombelicale con la sua città natale, per la quale ebbe sempre continui atti d’amore eseguendo varie opere.
Sampierdarena gli è stata molto riconoscente tanto da dedicargli una piazza, dove viene raffigurato in un’opera in bronzo dello scultore Augusto Rivalta. A lui è anche dedicato il Liceo Artistico Nicolò Barabino che ha sede a Genova (1932). Quasi tutte le chiese di Genova-Sampierdarena hanno avuto interventi pittorici di Barabino, in qualcuna c’è stata anche la collaborazione di Maurizio Dufour.
Il lavoro di Nicolò Barabino è stato forse molto sottovalutato, per colpa dei suoi dipinti su tappezzerie, cartoline, arazzi. Questi lavori sono stati la causa per cui la critica l’ha sottovalutato. Ha trascurato una figura che senza dubbio poteva essere considerata una delle più importanti del nostro Ottocento, un vero maestro. Morì a quasi sessant’anni a Firenze, il 19 ottobre 1891.