Giovanni Migliara fu un pittore italiano, divenuto famoso grazie agli splendidi scorci urbani intrisi di monumentalità e poesia pittorica. Nelle opere di Giovanni Migliara il fascino della natura incontra la storia, i capolavori dell’uomo, il tutto illuminato da una luce delicata, dai colori tenui somministrati da una pennellata elegante e pacata.
Migliara nacque ad Alessandria nel 1785. Figlio di un’ebanista, fu introdotto nel mondo della sculturada G. M. Bonzanigo a Torino e poi studiando con L. Zuccoli, durante gli anni della formazione artistica a Milano. Rivelò un talento innato per i lavori scenografici durante gli studi nell’Accademia di Brera, carriera che fu interrotta a causa di alcuni problemi di salute.
Nel 1812 esordì nell’Esposizione di Brera con i quadri Vedute milanesi e veneziane ed Episodio dell’Eccidio di Prina. Questi meravigliosi scorci cittadini, diedero vita al genere che denominato “teatro urbano” che raccolse molti consensi della critica e del pubblico. La pittura del Migliara non si limitò solo ad uno studio della prospettica settecentesca ma s’inoltrò nel campo della pittura dal vero per poi cimentarsi anche nei soggetti d’invenzione.
Si citano in particolare come dipinti famosi: Interno del Duomo di Milano, Interno di un monastero, Sant’Ambrogio a Milano, Ingresso al castello Plessis de La Tour, Veduta dell’Ospedale Maggiore a Milano e Vestibolo di un convento di suore.
Dal 1820 Migliara si trovò sovente in viaggio dove ebbe modo di sperimentare nuove tecniche come la pittura su vetro, le miniature e soggetti d’ispirazione letteraria per le sue tele.
Numerosi furono i successi riscontrati nelle mostre, specialmente a Milano e a Torino: in quest’ultima città ottenne molte commissioni dalla nobiltà sabauda fino ad esser nominato pittore di genere di Carlo Alberto nel 1833. Insegnò per qualche anno a Milano, in una scuola privata formando numerosi artisti dotati di talento.
Il pittore Giovanni Migliara si spense a Milano nel 1837, a causa di alcune patologie polmonari.