Nato a Noale, il 21 agosto del 1847, Egisto Lancerotto fu un importante pittore italiano, vissuto a cavallo tra la seconda metà dell’Ottocento ed i primi anni del Novecento, periodi dai quali ebbe modo di apprendere le trasformazioni e di fare propri i cambiamenti culturali ed artistici.
Sebbene Noale fosse stato il suo luogo di nascita, a soli sei anni l’artista si trasferì insieme alla famiglia a Venezia: qui, infatti, il padre Giuseppe poté proseguire i suoi impegni di lavoro, essendo un esponente dell’impero Asburgico del distretto Noale che, proprio in quell’anno (nel 1853) fu soppresso a causa di alcune situazioni politiche.
Tuttavia, nonostante questo trasferimento quasi prematuro, l’artista ebbe modo di vivere positivamente questa vicenda grazie all’ambiente artistico e culturale che si andava delineando in quegli anni a Venezia: e proprio qui ebbe modo non solo di frequentare una importante Accademia di Belle Arti, ma anche di conoscere e di apprendere tutto il possibile da molti maestri di quell’epoca, come Napoleone Nani, Pompeo Marino Molmenti, e Michelangelo Grigoletti, che furono molto importanti dal punto di vista formativo della carriera del Lancerotto.
Ricordiamo a questo proposito alcuni dipinti antichi importanti e degni di nota appartenuti proprio a quegli anni, come due nudi maschili e il dipinto dal titolo L’Assedio di Firenze.
Fu tuttavia il movimento verista e della pittura di genere a coinvolgere maggiormente il Lancerotto. Felicità materna, Caccia al Selvatico, Scuola di Pittura, sono esempi di questo genere che gli procurò la possibilità di partecipare a diverse esposizioni in giro per l’Italia e nelle più grandi città italiane come Milano e Torino.
Pur essendo particolarmente appassionato di scene di vita quotidiana che cercava di riprendere nei suoi dipinti, egli si dedicò anche ai ritratti, in particolare di alcuni membri della sua famiglia con cui rimase in buoni rapporti anche dopo il suo successo.
Il pittore si spense a Venezia, il 31 maggio del 1916.