Jean-Jaques Henner, nato il 5 marzo 1829, fu uno dei pittori e ritrattisti francesi più importanti del 20° secolo.
Di umili origini, essendo figlio di contadini, si fece segnalare fin da giovane come uno degli artisti più talentuosi della sua generazione.
Dopo essere entrato a far parte dell’Accademia delle Belle Arti di Parigi nel 1848, infatti, dove ebbe come maestri, tra gli altri, i famosi artisti e pittori Michel-Martin Drolling e François-Edouard Picot, riuscì ad ottenere, nel 1858, grazie al suo dipinto Adamo ed Eva che trovano il corpo di Abele, il Prix de Rome, un’importante borsa di studio che gli permise di impratichirsi nell’arte della pittura e nella realizzazione dei dipinti antichi a Villa Medici, in quel di Roma.
Qui, guidato da Jean-Hippolyte Flandrin, altro suo mentore nonché illustre pittore, ebbe modo di apprezzare i capolavori di artisti del passato del calibro di Raffaello, Michelangelo, Tiziano, che in qualche modo influenzarono il suo stile: distanziatosi infatti dall’Impressionismo, che ebbe il suo apice proprio durante la seconda metà del 19° secolo, riprese uno stile più classico, diventando noto per i suoi soggetti religiosi e per i nudi, realizzati utilizzando sapientemente le tecniche del chiaroscuro e dello sfumato.
Nel 1889 divenne membro dell’Accademia delle Belle Arti di Parigi, che pochi anni dopo la sua scomparsa convertì il suo atelier in un museo dedicato a lui, al suo lavoro ed ai suoi notevoli dipinti antichi.
Henner è venuto a mancare il 23 luglio 1905, nell’amata Parigi. Tra i dipinti antichi di maggior rilievo si ricordano, tra gli altri, La casta Susanna (oggi custodita al Museo del Louvre) ed il Cristo Morto.