Giuseppe Molteni nacque ad Affori, un quartiere di Milano nel 1800. È stato un pittore italiano, il migliore restauratore del suo tempo. Iscritto studi all’Accademia di Brera fu costretto a lasciare per motivi economici si dedicò al restauro dei dipinti antichi e fu un valido allievo di Giuseppe Guizzardi a Bologna.
A Milano fu uno dei restauratori del tempo più richiesto. Considerato il “principe dei restauratori”, si mise in contatto con tutti i più famosi musei e conoscitori d’arte europei. Il suo studio era un porto per collezionisti e viaggiatori, i suoi restauri venivano ammirati e apprezzati in tutta Europa, mentre i suoi ritratti erano richiesti da regnanti, aristocratici, artisti e intellettuali.
Fu consulente dei maggiori collezionisti e conoscitori italiani ed europei, come Gian Giacomo Boldi Pezzoli, Henry La yard e Charles Eastlake e consulente del Louvre e del British Museum. La sua popolarità aumentò così tanto che fu chiamato a Parma per ritrarre Maria Luigia e a Vienna dove lavorò per gli Asburgo. Gli veniva riconosciuta la facilità con cui dipingeva e veniva molto apprezzato per la minuziosa cura che metteva nei particolari.
Nel 1828 abbandonò il genere di ritratto classico e inaugurò e si specializzò nel genere del “ritratto ambientato o borghese” che lo mise in diretta competizione con Francesco Hayez. Nel 1837 durante un soggiorno a Vienna per dipingere il ritratto di Ferdinando I, conobbe e strinse amicizia con il pittore Friedrich Von Amerling ed ebbe modo di apprezzare la pittura Biedermeier.
Sempre nel 1837 si verificò un notevole cambiamento nella sua attività pittorica, dedicata completamente a scene popolari di vita contemporanea. Questo gli procura un notevole e immediato consenso sia di pubblico sia di critica. Giuseppe Molteni fu sempre presente all’Esposizioni di Belle Arti di Brera e nel 1854 venne nominato conservatore della Pinacotecadell’Accademia di Brera. Nello stesso anno abbandonò la pittura e morì a Milano nel 1867.