Francesco Gonin fu un pittore italiano vissuto nell’Ottocento ed appartenente, pertanto, ad un periodo storico e letterario molto importante e molto proficuo: il pittore e litografo, infatti, è particolarmente noto per aver prestato la sua arte al servizio di Alessandro Manzoni, che nel 1840 pubblicava l’editio princeps del suo capolavoro, I Promessi Sposi.
Francesco Gonin nacque il 16 dicembre del 1808 a Torino, città che gli consentì di approfondire il suo ampio interesse per la creazione di ritratti e litografie: infatti, l’artista, che si formò presso Biscarra e Vacca, ed ebbe modo di collaborare con i suoi maestri nella creazione di diversi affreschi al servizio dei Savoia.
Sono noti, a questo proposito, gli affreschi eseguiti nel Palazzo Reale di Torino ed all’interno del castello di Racconigi, dimora dei Savoia, ed una decorazione di una sala della stazione di Porta Nuova, che doveva essere la sala d’attesa del re.
Il suo genere furono i ritratti storici e le incisioni per le opere letterarie: del pittore si ricordano ancora le decorazioni di diverse chiese di Torino, e di diversi teatri fuori dal contesto piemontese.
Alcune dei suoi dipinti famosi degne di menzione e significato sono oggi visionabili presso diversi musei a Torino: parliamo in particolare dell’opera La Rocca di Sapay presso Viù del 1850, che si trova nella Galleria d’arte moderna e contemporanea a Torino.
Le opere che eseguì per Alessandro Manzoni sono invece le illustrazioni della edizione definitiva del capolavoro letterario intitolato I promessi sposi: alcune di queste si possono peraltro vedere dal vivo nel Civico museo manzoniano al Caleotto Lecco, in una sala dedicata all’opera letteraria.
Poco si sa della sua vita privata: Francesco Gonin si dedicò moltissimo all’arte, con una grande ed innata passione che riuscì anche a trasmettere ad uno dei suoi figli, Guido Gonin.
Il pittore si spense a Giaveno, il 14 settembre del 1889.