Filippo Carcano nasce a Milano nel 1840 e, sebbene sia proveniente da una famiglia modesta, si iscrive molto giovane all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove diventa allievo di Hayez e Bertini. Unico viaggio in cui viene a contatto con un ambiente artistico ben aggiornato è quello che compie assieme al fratello a Parigi e Londra, ma che tornato in Italia non dà i risultati sperati, poiché il realismo da lui utilizzato si ritiene essere riprodotto con l’aiuto delle esposizioni fotografiche.
Nel 1862 viene premiata una sua opera che ricalca lo stile di Hayez, Federico Barbarossa e il duca Enrico il Leone a Chiavenna, tuttavia le riserve nei suoi confronti da parte dell’ambiente artistico italiano lo emarginano e le sue produzioni si rivolgono sempre più a collezioni private inglesi e statunitensi.
Si mette di nuovo in evidenza durante due Esposizioni di Brera, nel 1872 e 1874, rispettivamente con i dipinti Una partita a bigliardo e Scuola di ballo, dall’impostazione realistica e che utilizza in modo inconsueto il colore, e nonostante le critiche compose altre opere, alcune volutamente pregne di patetismo come Buon cuore di fanciulli.
Dal 1880 la sua pittura si orienta verso i paesaggi, per arrivare ad essere considerato il caposcuola del naturalismo lombardo, ed infatti tra i dipinti importanti si annoverano titoli come Pianura lombarda, Campagna di Asiago, Ghiacciaio di Cambrenna , Prealpi bergamasche, Al pascolo, che spesso vengono riprodotti in studio su appunti presi all’aperto, per poter rendere nel miglior modo possibile prospettiva, struttura e coordinate del soggetto.
La grande attenzione del paesaggista è facilmente rilevabile anche nel dipinto L’ora del riposo degli operai durante i lavori dell’Esposizione del 1881, in cui si notano anche un’ottima padronanza di strumenti tecnici. Muore nel 1914 a Milano, il giorno dopo la scomparsa della moglie Anna.