Federico Andreotti fu un pittore italianodall’impressionante talento per il verismo, il suo stile nella realizzazione delle opere mostra una grande passione per l’arte. I soggetti ritratti dall’Andreotti sono avvolti da un’atmosfera di fascino, di allegria e di vitalità; vengono resi reali e quasi tangibili grazie alla grande abilità nella tecnica, all’uso dei colori sfavillanti ed alla luminosità dietro cui vi è un evidente attento studio.
Naturalezza, realismo e romanticità spiccano in molti dei quadri di Federico Andreotti che amava dipingere paesaggi, scene di genere, nature morte, scene storiche (soprattutto ambientazioni del seicento e del settecento) e ritratti per lo più femminili.
Federico Andreotti nacque a Firenze nel 1847 e sappiamo per certo che la sua formazione iniziò a nove anni con il pittore Angiolo Tricca per poi proseguire all’Accademia di Belle Arti di Firenze (1861) dove conobbe il Pollastrini e l’Ussi. Durante questa fase di apprendistato l’Andreotti si dedicò allo studio degli impressionisti, delle tecniche quali pittura ad olio ed acquerello ma anche all’affresco. Successivamente ebbe modo di sperimentare la tecnica verista con il Macchiaioli.
Nel 1864 gli fu commissionata una delle sue opere più importanti “Il Savonarola che caccia dalla sua cella due sicari della Bentivoglio”. Quest’opera fu molto criticata inizialmente e ciò spinse l’artista ad abbandonare i temi storici per dedicarsi ai ritratti ed alle scene di genere.
Eseguì fra le numerose opere molti affreschi e soggetti decorativi ed ebbe molte commissioni anche straniere. Nel 1879 fu nominato professore del Collegio accademico.
Fra le sue opere si ricordano: Paggio, Veneziana, Fioraia, Campagna presso Firenze, Scena galante, Il parasole rosso, Paesaggio a Vallombrosa, La fata del bosco, Giovane signora, Campagna toscana e Savonarola che scaccia dalla sua cella i sicari.
Federico Andreotti morì a Firenze nel 1930.