Francesco Didioni nacque a Milano nel 1839. Ricevette la sua formazione presso l’Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e Raffaele Casnedi. Fece il suo salto di qualità nel 1861, sempre all’Accademia mentre era ancora studente, risultando vincitore del concorso per il disegnoUn’ambulanza militare, oggi alla pinacoteca di Brera.
All’inizio della sua carriera fu influenzato dai modelli accademici, come si nota in alcuni dipinti antichi quali La morte di Gianmaria Visconti duca di Milano (1862) e I funerali di Giuda Maccabeo (1864), rappresentando spesso e volentieri soggetti storici.
Dopo aver sorpassato questa prima fase, cominciò a concentrarsi sulla figura, sul ritratto, sul paesaggio. La sua attività da ritrattista divenne abbastanza frequente a partire dagli anni ’7, producendo quadri aggraziati come Fanciulla in giardino, esposto a Milano nel 1877, e Ritratto di giovane donna bionda.
Il suo più importante dipinto è probabilmente Ragion di stato (1881, che rappresentava il divorzio di Napoleone da Giuseppina.
Tra le sue opere citiamo: Ritratto della madre, Suonatrice d’arpa; Sala impero; Una scena del Decamerone; Ritratto di Ninetta Maffio