Brancaccio Carlo nacque a Napoli nel 1861 . Fu da subito indirizzato dalla famiglia verso una formazione di tipo scientifico ma già nel 1883 fu evidente la sua passione per la pittura. Per i paesaggi partenopei soprattutto, soggetti campestri e marini ma anche urbani talvolta. Il suo stile pittorico, para-impressionista, risaltò da subito per la freschezza, la luminosità e la nitidezza del soggetto.
Non a caso parte dei suoi studi si svolse a Parigi dove poté entrare in contatto con la pittura impressionista. Fu per lo più autodidatta Carlo Brancaccio, affiancato soltanto dai consigli dell’amico Dalbono che infuse in lui l’amore per la vivacità e per la luminosità dei colori, ma che soprattutto lo aiutò ad elaborare un proprio stile personale espressivo.
Nell’epoca della pittura giovanile del Brancaccio si nota un maggior risalto della luce, una maggiore abilità nella pennellata ed un taglio compositivo più studiato e suggestivo, tutte caratteristiche che possiamo ben osservare in “Napoli da Posillipo”.
L’esordio di Carlo Brancaccio avvenne nel 1885, a Milano, per poi esporre a Napoli con Studio di nudo e Ricognizione (1886) a cui seguirono altre mostre fra il 19987 ed il 1889.
Nel 1892 espose in una mostra torinese “Impressioni di Napoli” che ripropose in seguito a Berlino nel 1900. Nel 1893 vinse una medaglia d’oro alla Fiera di Roma. Morì a Napoli nel 1920.
Fra le sue opere più note citiamo: Da Mergellina, Un giorno di pioggia a Toledo (1889), Santa Maria del carmine, Marinella, Verso sera, In campagna, Napoli vecchia, Strada di Almalfi (1897) , In chiesa, Lavandaie al Sebeto, Napoli vecchia, La Fontana del Pendino, Paysage francais, Vieille cour a Cluny, Paesaggio marino di Capri (1888), Ore tristi (1898) e Impressioni di Napoli (Berlino 1890)