Luigi Bisi è stato un significativo pittore italiano dell’800. Nacque a Milano nel 1810, iniziò molto giovane la sua passione per la pittura, perché favorito dall’ambiente familiare, frequentò l’Accademia di Brera nel 1825 e ancora giovanissimo continuò con l’insegnamento di Gaetano Durelli. Si distinse come uno dei più famosi esponenti di una dinastia di artisti, che aveva avuto origini a Genova e poi si era trasferita a Milano, infatti il padre Michele, gli zii Giuseppe e Ernesta e figlie erano tutti pittori.
Nel 1931 iniziò il suo percorso alla mostra annuale braidense, e per oltre cinquant’anni fu un costante espositore. Si appassionò alla pittura prospettica che Giovanni Migliara aveva già avviato e si inserì con successo presso l’aristocrazia e la borghesia, in quanto si specializzò alle vedute di architetture e d’Interni di monumentali edifici e di chiese, con perfezione e precisione di alta qualità. Nel 1838 l’imperatore Ferdinando I d’Austria gli commissionò di dipingere l’Interno del Duomo di Milano, per la sua incoronazione a re Lombardo veneto.
Il lavoro sarà terminato due anni dopo e la sua esposizione sarà a Vienna nella Galleria del Belvedere. Diviene membro della Commissione d’Ornato, tra il 1837 e il 1858. Nel 1851 ottiene la Cattedra di Prospettiva all’Accademia di Brera, che sarà un incarico che manterrà fino alla morte. Le sue opere più famose: Predica nel Duomo di Milano, Interno del Duomo di Milano, il quadriportico di Sant’Ambrogio ecc..
Bisi dipinse nobili e ampie vedute, soprattutto da giovane, Casolari in Brianza e Strada dello Stelvio per gli Antogini nel 1837, tuttavia, preferì gli Interni di chiese e soprattutto del duomo di Milano, che si racconta sia stato dipinto almeno ottantasette volte. Molti dei suoi capolavori si conservano nel Museo di Milano. Sempre a Milano, si trovano due vedute esterne del duomo, dall’angolo del Rebecchino e dalla corsia dei Servi del 1850, e un Interno con l’altare di S.Tecla, che fu all’Esposizione nazionale del 1872.
Per Bisi il duomo rappresentava un paese, un villaggio, un mondo al completo, dove l’artista tutte le volte che lo contemplava, scopriva qualcosa di diverso. Invece, il Museo Revoltella, a Trieste, custodisce un Interno del duomo, la Galleria Sabauda a Torino e un Atrio di S.Ambrogio, anteriore al 1863. Tra i suoi lavori più importanti spicca il progetto per il restauro dei Giureconsulti. Fu presidente dell’Accademia di Brera dal 1879 e morì a Milano all’età di 76 anni.