Ashton Luigi fu un noto pittore italiano, i cui dipinti antichi furono molto più famosi, all’epoca, di quelli del fratello Federico. Nonostante la fama raggiunta tuttavia, sono rimaste ben poche nozioni biografiche sull’artista e ben poche opere sul mercato, poiché la maggior parte attualmente si trova in collezioni private.
Ashton Luigi nacque a Firenze il 21 giugno 1824. Fu subito instradato verso la carriera artistica insieme a suo fratello. Uno dei suoi primi mentori fu Giuseppe Bisi, che Luigi incontrò all’Accademia di Brera, unpittore paesaggista che lo introdusse nel genere facendogli dono della conoscenza delle tecniche vedutistiche.
Ashton fu a sua volta mentore del conte Giberto VI Borromeo Arese, si dedicò alla conservazione delle opere della Biblioteca Ambrosiana, partecipò assiduamente alle esposizioni in città e fu infine presidente prima e consigliere poi dell’Accademia di Brera, trascorrendo così praticamente tutta la carriera artistica a Milano, ivi morì l’11 marzo 1884.
Sin da giovane, Luigi Ashton, fu attratto dai paesaggi, soggetto eternamente presente nei suoi dipinti. Inizialmente fu fortemente influenzato dallo stile del suo maestro, il Bisi, quindi approfondendo gli studi andò a maturare un proprio stile espandendolo, effondendogli una nuova espressione ed infondendo originalità alla sua tecnica. Negli anni non si è, fra l’altro, solo distinto per la sua originale tecnica di pittura ma anche come acquefortista, realizzando diverse opere.
Per quanto riguarda lo stile paesaggistico, possiamo senz’altro dire che Ashton rimase affascinato dal romanticismo europeo, ripose infatti grande attenzione all’atmosfera: gli effetti della luce, il tenue cromatismo ed il gioco delle ombre. I suoi temi e la sua pittura ruotavano attorno alla natura ed ai paesaggi: i pascoli, i campi, le vedute alpine lombarde e le vedute delle Alpi Appennine.
Alcuni dei suoi quadri, come sopra detto, si trovano nelle collezioni private, pochi sul mercato ed alcuni li possiamo ammirare nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, dove sono esposti alcuni dei suoi dipinti antichi ad olio come “Vicinanze di Gallarate” (1863) e “Il Monte Rosa” (1874).
Fra le tele di maggior successo ancora reperibili sul mercato citiamo: “Paesaggio con macchiette”a cui Ashton lavorò per il Concorso di pittura di Paesaggio nel 1845, che gli valse un premio straordinario e le lodi della critica che ne ammirarono la luce e la prospettica. L’altra tela è “Il battesimo di Clorinda” fu premiato nel 1856 al Concorso Mylius nella tematica del “paesaggio storico” e fu poi esposto a Brera dove la critica apprezzò la tecnica, l’atmosfera del bosco e la fedeltà alla natura rappresentata.