Arnold Böcklin (Basilea, 16 ottobre 1827 – San Domenico di Fiesole, 16 gennaio 1901) è stato pittore, disegnatore, scultore e grafico svizzero, uno dei principali esponenti del simbolismo tedesco, insieme a Lovis Corinth, Max Klinger e Ferdinand Hodler.
Figlio di Christian Friedrich Böcklin, mercante, e di Ursula Lipp, a seguito di un trasferimento in Germania per seguire il padre, studia all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, allievo di Johann Wilhelm Schirmer, un pittore romantico, conosce durante gli studi Feuerbach. Arnold Böcklin ha rappresentato la storia dell’arte in Germania.
La sua pittura e la sua arte nel dipingere creature oniriche, centauri, ninfe, tra simbolismi e allegorie è un continuo richiamo alla morte, a tratti molto ossessivo, un mondo fantastico ma stano. All’inizio della sua carriera pittorica, cominciò con i paesaggi, poi, dopo continui viaggi fatti in Italia, influenzato dal romanticismo, diviene simbolista. Il ritorno in Svizzera è la svolta, conosce lo storico Jacob Burckhardt, che lo convince a trasferirsi in Italia.
Si stabilisce nella città eterna, qui incontra è sposa la giovane Angela Pascucci. A Roma entra a contatto con la cultura classica, la sua grande fonte d’ispirazione pittorica e poetica. Si reca a Monaco di Baviera (1858) e diventa professore presso la Scuola d’Arte di Weimar. Dopo pochi anni, lascia la scuola (1862) e ritorna di nuovo a Roma. Dopo un breve giro per l’Italia, rimane attratto da Napoli e Pompei tanto da riceverne nuove influenze artistiche.
Nel 1866 rientra a Basilea, qui affresca lo scalone del Kunstmuseum che ancora oggi ospita molti suoi dipinti famosi. Da sua moglie ha 2 figli, Carlo anch’esso pittore e Beatrice che morirà precocemente. Sente il richiamo dell’Italia e si trasferisce a Firenze(1874) e nel 1879, dipinge la prima versione della sua opera più famosa, l’Isola dei Morti. Dopo altri viaggi tra Svizzera e Italia, la sua salute lo costringe a vivere in una località di mare, quindi soggiorna a La Spezia, Lerici, San Terenzo, ed infine, nel 1893 a Firenze.
Nel 1895 si trasferisce a San Domenico di Fiesole, compra la villa Bellagio e qui rimane fino alla morte, sopraggiunta nel 1901. È sepolto a Firenze nel Cimitero Evangelico degli Allori.