Nacque a Monreale nel 1844 e si formo presso la scuola dei macchiaioli di Napoli, dove ebbe come mentore Adriano Cecioni. Continuò la sua formazione nel 1860, a Palermo, studiando prima presso pittura con Luigi Barba e poi presso il pittore paesaggistaLuigi Lojacono.
Nel 1874 partì per Roma dove vinse il Concorso per il Pensionato Artistico, quindi si diresse verso Firenze dove si dedicò allo studio della pittura dei macchiaioli, pur rimanendo orientato verso il verismo ed affascinato palla poesia dei pittori della Scuola di Resina.
Nel 1870 si aggiudicò la medaglia d’argento alla Mostra artistica di Palermo con il dipinto Ritorno al pascolo e l’anno successivo vinse quella d’oro all’Esposizione Regionale di Siracusa con il dipinto La bufera. Dopo la metà degli anni ’70 dell’ottocento si trovò in viaggio per Parigi, dove fece la conoscenza di Giuseppe De Nittis, di cui introiettò i caratteri impressionisti velando in seguito sua pittura di tali reminiscenze.
Nel 1880 di ritorno da Parigi si dirige in Sicilia per stabilirsi a Portici. Nel 1882 è di nuovo in viaggio, stavolta per Capri luogo in cui si dedicò alle vedute panoramiche ed alla pittura paesaggisticacon uno studio attento della luce e dei colori. Furono questi i quadri di Antonio Leto che ottennero il maggior consenso nelle esposizioni internazionali e nazionali.
Del resto la paesaggistica insieme alle scene di genere furono il soggetto prediletto di Leto nonché questi dipinti furono quelli che rimasero prevalentemente e favorevolmente impressi nei ricordi dei suoi estimatori, in proposito ricordiamo La Mattanza, La raccolta delle olive e Vecchio pescatore.
Sul finire degli anni ottanta dell’ottocento partecipò all‘Esposizione Universale di Parigi, dove riscosse notevoli elogi dalla critica. Nel 1899 tornò a stabilirsi definitivamente a Capri, luogo nel quale si spense nel 1913. Gli fu dedicata una mostra commemorativa l’anno successivo a Venezia.