La galleria Antichità Giglio si occupa dal 1978 dell'acquisto e della vendita di dipinti antichi, dipinti dell'800, dipinti del '900 e di arte moderna e contemporanea. Lino Giglio, il titolare, è un perito iscritto alla Camera di Commercio di Milano e all'Albo del Tribunale di Milano.
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Fontanesi Antonio
(Reggio nell'Emilia, 23 febbraio 1818 – Torino, 17 aprile 1882)
Antonio Fontanesi è stato un pittore esponente della scuola del Minghetti, che determinò il passaggio dall’arte decorativa alla pittura murale. L'autore è stato molto apprezzato dalla critica italiana della metà dell’ottocento che lo considerò un pittore all’avanguardia, degno esponente di una realtà artistica in forte evoluzione.
Antonio Fontanesi, nasce a Reggio Emilia il 23 febbraio 1818, penultimo di sette figli, ed ebbe un’infanzia segnata da molte difficoltà che sicuramente resero la sua anima molto malinconica e idealista, indole che influisce molto il suo stile pittorico. A quattordici anni s’iscrisse alla scuola di belle arti di Reggio e fu subito ben voluto dal professor P. Minghetti, una figura di riferimento che lo incoraggia e sostienne anche dopo gli studi.
Nel 1842 Fontanesi Antonio inizia a lavorare come scenografo presso il teatro di Reggio Emilia, dipingendo scene della Fausta e della Sonnambula per la stagione lirica del Carnevale. La sua incredibile voglia di lavorare e la sua passione per l’arte lo portò negli anni a dedicarsi totalmente all’arte: inizialmente iniziò a decorare case private, arricchendole di fiori, paesaggi in prospettiva mettendo in pratica tutta la sua naturale propensione all’arte decorativa.
Il suo interesse per la politica lo portò ad avvicinarsi A. Conzetti, proprietario del Caffè degli Svizzeri che gli affidò il compito di rinnovare le pareti del locale con i suoi dipinti. Nel 1847, Antonio Fontanesi, ormai notevolmente apprezzato, decise di proporre al podestà la ristrutturazione e la rivalutazione dei fatiscenti locali sovrastanti, la Trinità, al fine di usufruirne come abitazione e atelier facendosi ovviamente onore delle spese dei lavori. La mancata corrispondenza da parte del podestà, costrinse il Fontanesi a lasciare Reggio Emilia e a spostarsi a Torino dove, da volontario, partì per la prima guerra d’indipendenza. La crudeltà della guerra segnò ulteriormente il suo carattere schivo e malinconico.
Nel 1850 si stabilisce a Ginevra, dove riuscì a ottenere in poco tempo, stima e rispetto. Furono questi gli anni in cui il pittore schivo e riservato si trasformò nel pittore “alla moda” che riempie l’album di ritratti realizzati con pastelli delicati o con il carboncino evidenziando la sua tendenza ad avvicinarsi al chiaroscuro. Nel 1855 lascia Ginevra e si reca a Parigi per l’Esposizione Universale, entrando così in contatto con il movimento romantico-naturalista francese. Furono questi gli anni in cui il suo stile artistico subisce un cambiamento radicale: abbandonato il suo passato da scenografo e da decoratore, avvicinandosi a un nuovo stile maturato negli anni che si resero concreto nella realizzazione del Mattino (1855).
Negli anni a seguire, la notorietà di Antonio Fontanesi raggiunge livelli notevoli, tanto che fu presente all’esposizione del 1862 a Torino con "La sorgente", "Dopo la pioggia", "Il piccolo stagno", "La quiete", "La strada dei campi" (Torino, Galleria Sabauda) e "Un mattino d’ottobre" (Roma, Galleria naz. d’arte moderna). Si avvicina anche all’insegnamento riuscendo nel 1869 a ottenere la cattedra di paesaggio alla Reale Accademia Albertina di Torino, città dove si stabilisce e dove realizzerà i suoi maggiori capolavori.
Di questi anni possiamo ricordare "Aprile", opera esposta a Vienna, caratterizzata da una cupa pastosità, e da un gioco di toni caldi e freddi che la rendono monocroma; "Bufera imminente" del 1874, un vero e proprio capolavoro elogiato dalla critica, in cui gli unici esseri viventi presenti, i due buoi con la sola gravità, potenza dei loro corpi risalta l’incombere inesorabile della tempesta, creando una sorta di sospensione e attesa del momento. Inoltre in opere firmate Antonio Fontanesi come "Solitudine" del 1875 si manifesta la sua vena malinconica e provata dalla vita con le sue tonalità cupe e volte all’oscurità.
Dopo innumerevoli viaggi che lo portarono sino in Giappone dove insegna pittura e disegno per due anni, si ritira a vita privata a seguito di problemi di salute. Antonio Fontanesi vive gli ultimi anni della sua vita a Torino, dove si spense nel 1882.
Lino Giglio è iscritto all'Albo del Tribunale di Milano CTU n° 12101
e iscritto al ruolo dei PERITI ed ESPERTI n° 2683 Camera di Commercio di Milano.
Antichità Giglio è iscritta alla FIMA (
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all’Associazione Antiquari Milanesi e all’AAI (Associazione Antiquari d’Italia).