Antonio Ambrogio Alciati (Vercelli, 1878 – Milano, 1929) è stato un pittore italiano. Studiò con G. Costa all’Istituto di Belle Arti di Vercelli, si trasferì nel 1887 con la madre e la sorella a Milano, qui frequentò l’Accademia di Belle Arti di Brera, sotto la guida di Vespasiano Bignami e Cesare Tallone, succedendogli alla cattedra di figura nel 1920. Gli anni dell’Accademia furono molto utili alla sua Formazione, cosi come furono fondamentali i suoi insegnanti. Cesare Tallone lo aiutò molto a perfezionarsi nel ritratto e lo introdusse nella borghesia milanese.
Fu un abile ritrattista, (Ritratto della signorina Binda, premiato a Brera nel 1914) e fu paragonato per l’impasto dei colori a Tranquillo Cremona mentre per i ritratti di figure femminili fu accostato a Giovanni Boldini. Fu anche autore di affreschi in alcune chiese lombarde e nella villa Pirotta di Brunate a Como.Partecipò dalla VII alla XII Biennale veneziane, le sue opere si conservano nelle Gallerie d’arte moderna di Milano (Ritratto della madre, pastello) e di Roma (Ritratto della signorina Pirotta),nel municipio di Vercelli (La vedova).
Dal 1902 al 1910 eseguì una serie di quadri d’ispirazione romantica (”Spasimo”, Gli amanti”, “Il bacio”) e familiari (i ritratti della madre). Espose nel 1904 per la prima volta alla Permanente di Milano e nel 1907 alla Biennale di Venezia. Vinse il premio “Gavazzi’’ nel 1906 e nel 1908 alla Quadriennale di Torino ottenne consensi e lodi da tutta la critica. Si dedicò molto anche alla decorazione di chiese e ville lombarde. Espose nel 1910 alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, nel 1911 alla Mostra Internazionale di Roma. Nel 1914 vinse con il ritratto della bambina Ada Binda, il premio “Principe Umberto”.
Con l’avvento della prima Guerra Mondiale ridusse di molto la sua attività pittorica, ma in questo periodo nel 1916, nasce uno dei suoi lavori più belli (II cappello). Ritrattista noto e affermato, la cui opera è ricercata soprattutto dall’alta borghesia lombarda. Nel 1924 sposa Raffaella di Malta, dalla quale avrà una figlia, Amelia, che diventerà la musa di molte sue opere, si dedicherà in questi anni anche alla pittura di paesaggi. Muore a Milano dopo una breve malattia, 1’8 marzo 1929.