Alberto Pasini è stato un pittore di Busseto, in provincia di Parma. Perde il padre ancora in fasce e la madre Adelaide Crotti Balestra lo fa entrare da subito a casa dello zio Antonio Pasini, noto pittore e collaboratore di Giovanni Bodoni, a Parma.
Giovanotto, poco più che diciasettenne, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Parma, con indirizzo paesaggio, poi successivamente dal direttore, l’incisore Paolo Toschi viene indirizzato alla litografia.
Le sue prime opere, datate 1850-1851, costituiscono una serie di litografie sui castelli del ducato di Parma e Piacenza. Partecipa al primo conflitto d’indipendenza con la colonna di Modena.
Dopo un breve periodo passato a Torino, nel 1851 si trasferisce prima a Ginevra e poi a Parigi. Qui viene indirizzato dal Toschi allo studio di Henriquel Dupont mentre, a Parigi, conosce il celebre Eugene Ciceri, famoso incisore e acquarellista.
Nel 1854 Théodore Chassériau, lo accoglie nel suo studio e scopre in lui l’amore per la pittura ad olio. Così lo avvicina all’orientalismo ed è per merito di Théodore Chassériau che nel marzo 1855 viene inserito in una missione diplomatica in Persia in qualità di disegnatore, Turchia, Siria, Arabia ed Egitto dal governo francese.
In questo periodo viaggia moltissimo e realizza un gran numero di disegni, che rappresentano solo l’inizio del genere verista, genere che farà la sua fortuna prima in Francia e poi in Italia.
Ottiene molte onorificenze: a Parigi gli viene conferita la Medaglia d’Onore per la pittura, lo Scià di Persia lo nomina “Ufficiale del Leone e del Sole”, Napoleone III, nel 1878 lo decora della Legion d’Onore e il re d’Italia dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
A Parma gli è stata dedicata anche una strada, anzi un viale che prende il suo nome: “viale Alberto Pasini”. Tutti i suoi lavori sono conservati nei complessi museali e nelle gallerie d’arte di tutto il mondo.