Adolf Hirémy-Hirschl fu un grande pittoreungherese.
Nato il 31 gennaio 1860, a Timisoara, fin dalla tenera età si trasferì a Vienna, allora importante meta di studio per molti artisti, dove vinse una borsa di studio che gli permise di frequentare l’Accademia delle Belle Arti, divenendo allievo di famosi pittoridell’epoca del calibro di August Eisenmenger eLeopold Karl Muller.
Fu proprio nelle aule dell’Accademia che il giovane artista apprese i rudimenti della pittura, e dai suoi mentori assorbì quelli che poi sarebbero stati i soggetti ed i temi principali delle sue opere.
Iniziò a far dunque incetta di premi con i suoi primi lavori, riuscendo ad imporre il proprio talento già da giovane: nel 1880, infatti, uno tra i suoi dipinti dell’epoca, dal titolo L’Addio: Episodio del passaggio delle Alpi di Annibale, venne insignito di un titolo speciale istituito dall’Imperatore, mentre due anni dopo, nel 1882, con il dipinto Entrata dei Goti a Roma ricevette il prestigioso Rompreis, una borsa di studio che gli permise di viaggiare ed impratichirsi all’estero.
Dopo un breve soggiorno in Egitto, visitò l’Italia e si stabilì a Roma, presso Palazzo Venezia, fino al 1884. Proprio nella capitale del Belpaese la sua arte verrà influenzata maggiormente, facendogli prediligere un tipo di pittura con tematiche storiche e mitologiche, e con soggetti appartenenti principalmente all’antica Roma, confermando quindi la sua vocazione di gioventù. Fu a Roma, tra l’altro, che realizzò una delle sue opere più famose, il celebre dipinto La peste di Roma, che purtroppo è andato perduto.
Tornato a Vienna, continuò a collezionare nuovi premi: nel 1891 il Kaiserpreis (il Premio Imperiale) grazie al quadro Corteo nuziale dell’antica Roma, mentre nel 1898, il suo dipinto Le anime dell’Acheronte gli valse il prestigioso Kunstlerhaus. Nello stesso anno si trasferì definitivamente a Roma, ove trascorse il resto della sua vita come membro eminente della comunità artistica, e nella quale si spense nel 1933, all’età di 73 anni.