Il pittore Federico Zuccari nasce a Sant’Angelo in Vado nel 1540 circa. La sua carriera comincia ben presto come allievo del fratello Taddeo, pittore anche lui molto noto. Entrambi saranno poi riconosciuti come i maggiori rappresentanti del tardo manierismo italiano.
Federico Zuccari svolge la sue prime attività in giro per l’Italia e per il mondo, soprattutto tra Francia, Paesi Bassi e Inghilterra. In Italia si divide tra Firenze, con gli affreschi alla cupola del Duomo, tra il 1575 e il 1579; Venezia, con Federico Barbarossa e Alessandro III, al Palazzo Ducale nel 1582 e infine Roma, presso l’Accademia di S. Luca.
A Bologna, intorno al 1580, incontra le dure critiche per il suo stile fin troppo manierista del dipinto della Processione di San Gregorio per S. Maria del Baraccano. La sua reazione fu un dipinto satirico, La Porta virtutis (di cui resta un disegno a Oxford), per il quale fu espulso da Roma da Papa Gregorio XIII.
Qualche anno dopo riuscì a ottenere il perdono, continuando così la sua carriera di pittore, molto ricercato anche all’estero. Infatti tra il 1585 e il 1589 eseguì degli affreschi all’Escorial, in Spagna, senza incontrare, però, il favore degli stessi committenti.
Rientrato a Roma, nel 1590 circa, fa partire i lavori della suo particolare palazzetto sul Pincio, Palazzetto Zuccari, ora sede della biblioteca Hertziana, decorata al tempo, secondo la sua visione metafisica dell’arte e del ruolo del pittore, di cui parlerà anche in alcuni suoi libri.
Infatti, la figura di Zuccari ha assunto un ruolo particolare anche dal punto di vista teorico, con la stesura di alcuni testi, tra cui L’idea de’ Pittori, Scultori, ed Architetti (1607) e anche per la fondazione dell’Accademia di San Luca, nel 1592, di cui successivamente ne diventerà presidente, seguendo il modello di quella fiorentina del disegno.
Muore ad Ancona nel 1609. Poco prima aveva ottenuto il titolo di Cavaliere.