Vico Magistretti
(Milano 1920 – 2006)
Architetto milanese figlio e pronipote d’arte, Vico Magistretti, dopo la laurea in architettura presso il Politecnico di Milano, segue corsi a Losanna durante i quali conosce Magiarotti e Rosselli ma soprattutto apprende la lezione di Rogers che lo influenzerà intellettualmente e professionalmente. Le sue prime esperienze progettuali sono legate ad un’architettura che deve rispondere alle esigenze di ricostruzione del dopoguerra. Progetta per Ina-Casa abitazioni modulari e prefabbricate, stesso concetto impiegato per gli arredi: pezzi scomponibili ed essenziali come la libreria a ripiani spostabili per Crespi, la sedia a sdraio per Fumagalli poi rieditata da Campeggi nel 2011. Suoi sono anche suoi lavori per commesse importanti come il complesso in piazza San Marco a Milano o il quartiere San Felice a Segrate in collaborazione con Caccia Dominioni, ma anche case singole per imprenditori noti come casa Bassetti (1966-1969), casa Cassina (1964-1965). Soprattutto negli anni ’60 si intensifica la sua attività di designer focalizzando la sua attenzione sulla produzione industriale e il dialogo tra il designer e competenze imprenditoriali e tecniche.
Dall’incontro con Cassina nascono la sedia “Carimate” mitica in legno rosso e seduta impagliata, i divani “Maralunga” e “Sindbad”. Con Artemide sperimenta gli arredi in plastica come la sedia “Selene” stampata in un pezzo unico e con una speciale sezione della gamba che consente maggiore resistenza. Sono molti anche i progetti per De Padova, ad esempio il tavolo “Vidun”, la poltroncina “Incisa” o la sedia “Cirene. Degli anni ’90 sono i grandi numeri per Kartell con la sedia “Maui”. Affascinato anche dal mondo dell’illuminazione progetta per Fontana Arte ma anche per Artemide (la notissima lampada “Eclisse”) e la lampada “Atollo” per O-luce