Valmore Gemignani, nato a Carrara l’1 novembre 1878, fu un noto pittore, scultore e decoratoreitaliano.
Da giovane la sua propensione artistica lo spinse a Firenze, dove si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti. Qui apprese le belle arti grazie ad insegnanti illustri, tra i quali figurano alcuni fra i pittori più noti dell’epoca, come il grandissimo Giovanni Fattori, e gli scultori Augusto Rivalta e Antonio Bortone.
Qui, tra la fine del 1800 ed i primi anni del 1900, iniziò anche ad esporre le sue prime opere, tra le quali si ricorda un ritratto del maestro Fattori. Studiò inoltre l’arte rinascimentale, mostrando una forte ammirazione per le opere di Donatello e del Verrocchio.
Sempre a Firenze strinse amicizia con quelli che poi diventeranno suoi celebri colleghi, come lo scultore, pittore ed illustratore Libero Andreotti, il pittore e scrittore Enrico Sacchetti, l’artista Ardengo Soffici, il famoso Amedeo Modigliani, Giulio Cesare Vinzio e molti altri ancora.
A partire dal 1906 ebbe modo di viaggiare e di conoscere alcuni paesi europei come Olanda e Belgio, trasferendosi quindi in Germania, a Berlino, dove si fece valere per il suo grande talento di pittore e per i suoi acclamati dipinti, ma soprattutto per le sue ceramiche. Qui restò per una decina d’anni, prendendo in moglie Cornelia Boelhouwer.
Tornò a Firenze nel 1915, dopo l’inizio della Prima Guerra Mondiale, dove ormai era diventato un artista affermato e prese parte a numerose mostre d’arte, dove espose i suoi dipinti e le sue opere. Si recò quindi in Sud America, in Argentina, a Buenos Aires, dove continuò a realizzare le sue opere fino al 1920, anno in cui fece ritorno in Italia, realizzando altre opere e sculture famose.
Il pittore si spense a Firenze, l’1 maggio del 1956.