Umberto Boccioni nasce il 19 ottobre 1882 a Reggio Calabria. È stato un pittore e scultore italiano, uno dei principali esponenti del movimento futurista e dell’arte italiana.
Trascorre l’infanzia a Forlì, poi si trasferisce con la famiglia prima a Genova, dopo a Padova. Il padre, usciere di prefettura, per esigenze di servizio è costretto a spostarsi lungo il territorio italiano e quindi ancora una volta c’è uno spostamento.
Questa volta, però, Umberto e il padre vanno in Sicilia, mentre la madre con la sorella restano a Padova. A Catania Umberto frequenta e si diploma all’istituto tecnico e collabora con alcuni giornali locali.
Qui nel luglio del 1900 scrive il suo primo romanzo, Pene dell’anima. L’anno dopo un nuovo trasferimento del padre lo porta a Roma e qui in casa della zia Colomba s’innamora di una delle sue figlie, Sandrina.
Umberto a Roma frequenta lo studio di un cartellonista e apprende i primi insegnamenti della pittura. Frequenta lo studio di Giacomo Balla, pittore divisionista e conosce Gino Severini, anch’egli frequentatore dello studio.
Agli inizi del 1903, insieme a Severini, frequenta la Scuola libera del Nudo ed incontra e stringe amicizia con Mario Sironi, anch’egli allievo di Giacomo Balla. In questi anni dipinge la sua prima opera Campagna Romana.
Nel 1907, per la prima volta va a Milano, conosce e fa amicizia con Romolo Romani, e viene quasi condizionato dalla sua pittura rivolta al simbolismo. A Milano nel 1910 incontra i divisionisti e con Carlo Carrà, Filippo Tommaso Marinetti, Gino Severini, Luigi Russolo e Giacomo Balla.
Umberto Boccioni a Parigi nel 1914 disegna e dipinge attivamente, pur sentendo i limiti della cultura italiana che a suo dire è una cultura molto provinciale. In questo periodo cominciano le sue prime esperienze di incisore.
Scrive il Manifesto dei pittori futuristi e il Manifesto tecnico del movimento futurista. L’obiettivo era quello di avvicinarsi al mondo contemporaneo sempre più in evoluzione e abbandonare il modello figurativo oramai trapassato. Tra le opere più importanti di Boccioni si ricordano Rissa in galleria (1910), Gli addii (1911), Forze di una strada (1911). Muore il 17 agosto 1916, durante un’esercitazione militare cadendo da cavallo.