Ugo Celada nacque a Cerese, nel Mantovano, nel 1895. Il suo talento nel disegno, manifestatosi fin dalla più tenera età, gli valse una borsa di studio che gli permise di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove divenne allievo del pittore Cesare Tallone.
Il nome d’arte “Ugo Celada da Virgilio” comparve la prima volta nel 1920, anno in cui espose alla XII Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, dove ritornò altre tre volte. Tra i dipinti esposti nell’edizione del 1926, l’ opera Distrazione catturò l’attenzione del pittore e critico francese Emile Bernard, già scopritore di Van Gogh e Cezanne ed allora presidente della giuria, che definì Ugo Celada il maggiore autore italiano.
La sua indole lo portò lontano dalla corrente dell’epoca al punto da firmare nel 1931 un manifesto antinovecentista che attaccava la cultura di regime, episodio che determinò una graduale discesa della sua posizione pubblica, nonostante le numerose esposizioni dei suoi dipinti durante gi anni trenta a Milano, Bergamo, Gallarate e Genova.
Il suo lavoro continuò immune alle critiche ufficiali. Anche se fu pubblicamente condannato dal regime e dal fascismo, potè sempre contare su una vasta ed altolocata cerchia di mecenati che non smisero mai di commissionargli dipinti.
Lo stile di Celada era fedele alla realtà nei colori, nei riflessi e nelle trasparenze. Il suo stile analitico e distaccato, opposto alla totale irrealtà, trasmetteva un grande pathos narrativo: la pittura diventava un linguaggio muto che traduceva la forma in messaggio, i colori in sensazioni, l’immagine in racconto.
Durante la sua carriera di pittore è stato promotore del Movimento dei pittori moderni della realtàe del Movimento dei Pittori Oggettivisti.
Morì a Varese nel 1995. Il comune di Cerese di Virgilio gli ha oggi dedicato un museo. Le sue opere sono anche esposte presto la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.