Tiepolo Gianbattista può essere considerato uno dei più autorevoli esponenti del movimento rococò, nonché uno degli ultimi grandi esponenti della decorazionemonumentale, in Italia ed all’estero. Disegnatore ed incisore, fu un’artista sensibile, il cui genio stava nel saper lasciarsi ispirare da vari stili per poi farli propri e ricavarne un suo stile personale.
Tiepolo Giambattista nacque nel 1696 a Venezia. Morto prematuramente il padre e vista la situazione economica, Giambattista fu indirizzato come apprendista alla bottega di Gregorio Lazzarini che gli insegnò la tradizione artistica veneziana. Di grande ispirazione furono per lui Federico Bencovich e Giovanni Battista Piazzetta ma anche il Tintoretto e Paolo Veronese. Già nel 1717 entrò a far parte della gilda dei pittori veneziani lavorando per il doge e le famiglie nobili. Tiepolo compì uno studio molto approfondito circa l’illuminazione e l’uso del chiaroscuro.
Sono risalenti a quest’epoca i grandi affreschi assolutamente intonati all’architettura rococò, che avevano per soggetti scene bibliche e mitologiche ma anche scene di genere. Fra le sue prime esposizioni ricordiamo il bozzetto con la Sommersione del Faraone esposto alla festa di San Rocco. In questi anni si sposò in segreto con Maria Cecilia Guardi.
Negli anni 20 del settecento eseguì alcune decorazioni nel primo piano della villa Baglioni a Massanzago, dipinse la Madonna del Carmine per la chiesa di Sant’Aponal (Venezia) ed il martirio di san Bartolomeo, per la chiesa veneziana di San Stae a cui seguono altre magnifiche e grandiose opere.
Tiepolo sbarcò ad Udine nel 1726 dove fu incaricato dell’affresco della cappella del Santissimo Sacramento nel Duomo cittadino ed altre opere di grande prestigio.
Agli inizi degli anni trenta del settecento fu convocato a Milano dove realizzò degli affreschi per Palazzo Archinto, a cui seguirono: l’Educazione della Vergine per la chiesa di Santa Maria della Fava e la Natività per quella di San Zulian, il Martirio di sant’Agata realizzato per la Basilica di Sant’Antonio a Padova (1737) e realizzò tre affreschi nella Basilica di Sant’Ambrogio.
Nel 1740 tornò a Venezia per eseguire altre opere d’arte sacra a cui segue la prima pubblicazione dei “Vari Capricci” una raccolta di dieci incisioni.
Agli inizi degli anni cinquanta, del settecento, Tiepolo inviò all’ambasciatore spagnolo la pala con San Giacomo maggiore, fu in seguito convocato dal principe vescovo Karl Philipp von Greiffenklau, insieme ai figli già apprendisti pittori, per decorare la residenza reale. Artista prolifico, il Tiepolo continuò a produrre opere per personaggi illustri e per varie città d’Italia, la sua ultima metà fu Madrid dove sbarcò nel 1761 convocato da Carlo III di Spagna per decorare il Palazzo reale. Morì nel 1770.