Bernardo Strozzi, detto il Cappuccino o il Prete genovese (Genova, 1581 – Venezia, 2 agosto 1644), è stato oltre che pittore italiano del Seicento, un religioso, considerato uno dei più importanti e prolifici esponenti della pittura barocca italiana.
Poco più che diciassettenne aderì all’Ordine dei frati minori Cappuccini che lasciò alla morte del padre (1608) per mantenere la madre, da qui gli resterà per sempre come nome d’arte, il Cappuccino.
Accusato nel 1625 di praticare illegalmente la pittura, fu costretto, dopo un breve periodo di reclusione, a rientrare nell’ordine dei Cappuccini, chiese asilo alla Repubblica di Venezia, e qui ebbe un altro nome d’arte, fu soprannominato il Prete genovese.
Gran parte delle sue opere riguardano soggetti di carattere religioso, le sue prime opere furono molto influenzate da insegnanti francescani, anche se molte si avvicinano alle opere del Caravaggio, uno di questi è Il volto, nel dipinto Incredulità di san Tommaso. Bernardo Strozzi si è ispirato molto alla scuola pittorica toscana, uso di colori intensi, anche se non è stato immune da influenze di artisti lombardi e fiamminghi.
Strozzi operò anche a Venezia, città nella quale morì e anche qui non poté sottrarsi alle influenze artistiche, di Paolo Veronese e Rubens, pur avendo un suo stile molto personale, e apprezzato dai mecenati veneti. Di questo periodo sono i dipinti Parabola del convitato a nozze (1630), Cristo consegna le chiavi del Paradiso a San Pietro (stesso anno), Carità di San Lorenzo (Venezia, chiesa di San Nicola da Tolentino) e la Personificazione della Fama (1635-1636).
Furono dipinti da lui anche ritratti raffiguranti notabili veneziani, tra questi il cardinale Federico Correr e il doge Francesco Erizzo. A Genova fra il 1629 e il 1630 oramai noto, gli venne commissionato un ritratto del compositore Claudio Monteverdi. Un suo discepolo negli anni Veneziani, è stato Ermanno Stroiffi, mentre degli anni genovesi ci sono Giovanni Andrea de Ferrari (1598-1669), Antonio Travi (1609-1665).
Le sue opere sono conservate, oltre che nella Galleria di Palazzo Rosso di Genova, anche in molte chiese e musei di Venezia, e in musei di tutto il mondo. San Pietroburgo, Monaco di Baviera, Vienna, Londra)