Carlo Saraceni, altresì noto come Carlo Saracino, nato a Venezia approssimativamente intorno al 1579, fu un noto pittore italiano, tra i precursori del movimento del Barocco nel Belpaese.
Particolarmente dotato dal punto di vista artistico, a partire dal 1598 si trasferì a Roma, iscrivendosi presso l’Accademia di San Luca ed avvicinandosi alle botteghe del pittore e disegnatore tedesco Adam Elsheimer, che lo influenzò profondamente tanto che il suo stile ed il suo amore per i paesaggi furono spesso presenti nei dipinti antichi di Saraceni, e dello scultore, pittore ed architetto veneto Camillo Mariani.
Si accostò quindi agli artisti di stile caravaggesco, dei quali fu un validissimo esponente, dandone una propria interpretazione in maniera così convincente che, alla morte di Caravaggio, gli fu commissionato di sostituire un dipinto sito presso la chiesa di Santa Maria della Scala, realizzato proprio dal Caravaggio stesso, che al tempo aveva destato scandali e polemiche.
Particolarmente raffinato e colto nei suoi dipinti antichi dal sapore un po’ retrò, Saraceni, pur non avendo mai visitato la Francia, fu in grado di parlare fluentemente la lingua francese, e fra la sua cerchia ebbe numerosi allievi transalpini.
Nel 1620 fece ritorno nella sua Venezia, chiamato per realizzare un’opera che gli fu commissionata per la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, ma che tuttavia non riuscì mai a completare: si spense prematuramente il 16 giugno dello stesso anno, a soli 41 anni. La tela, Enrico Dandolo e i capitani crociati prestano giuramento in San Marco prima della partenza, venne poi completata da uno dei suoi più famosi allievi, il francese Jean Le Clerc.