Francesco Salviati nacque Francesco de’ Rossi, questo il suo vero nome, a Firenze nel 1510 e fu un pittore italiano particolarmente dedito alla corrente manierista ed uni dei più talentuosi ritrattisti del cinquecento.
Il Salviati iniziò ad interessarsi di pittura osservando le opere del Michelangelo ed in seguito ad un viaggio a Roma (1531) si appassionò alle opere di Raffaello, al cui stile s’ispirò per realizzare opere come: le Storie di San Giovanni Battista, la Visitazione dell’Oratorio di San Giovanni Decollato e l’Annunciazione. Queste opere di Francesco Salviatisi presentano straordinariamente curate nel disegnoispirato alla tradizione fiorentina, con un gusto decisamente classico che avvolge le figure nella quale s’intravedono le influenze di artisti come Giulio Romano e il Penni.
Nel 1539 l’artista soggiornò in Emilia, dove ebbe modo di studiare la pittura del Parmigianino che segnò una svolta nello stile del Salviati che, con il passare del tempo, divenne più decorativo, elegante ed onirico, ne sono un esempio le opere Storie di Furio Camillo e Carità del 1544.
Negli anni successivi Salviati si dedicò ad alcuni ritratti come il Ritratto di Poggio Bracciolini e Ritratto di ignoto ed inoltre lavorò alla Deposizione per il refettorio di Santa Croce. In queste opere precisamente emergono i tratti del Salviati pittore manierista, elegante ma inquieto, preciso e forte.
Fra il 1548 ed il 1563 si dedicò alla realizzazione di diversi affreschi a Roma, ne sono un esempio le Nozze di Cana nell’Oratorio dei Piceni e la Natività del Battista nell’Oratorio di San Giovanni Decollato, realizzata anche per altri importanti edifici. Risale a quest’epoca l’amicizia con il Vasari che ne influenza notevolmente lo stile. Si deve a questi due artisti inoltre il recupero dei tre pezzi del braccio del David di Michelangelo che fu danneggiato nel 1527.
Nel 1563 Francesco Salviati si spegne a Roma.