Salietti Alberto divenne un famoso pittore italiano grazie all’abilità nell’incisione e nella maestria nel campo pittorico. Fra i generi dei suoi dipinti più famosi ricordiamo: il naturalismo, la paesaggistica e la ritrattistica.
Nacque a Ravenna nel 1892, si formò grazie agli insegnamenti di suo padre, pittore murale, e frequentando l’Accademia di Brera.
La conclusione dei suoi studi coincide con l’inizio del primo conflitto mondiale che lo costringe ad interrompere l’ascesa nel mondo della pittura.
Uno dei primi eventi in cui espose i suoi futuri famosi dipinti fu la Biennale di Venezia del 1920, a cui seguì due anni dopo una collettiva presso Milano a cui parteciparono anche Funi, Oppi, Dudreville, Tosi e Malerba.
Un importante evento segnò la carriera dell’artista: l’ingresso nella corrente “Novecento Italiano”, nel 1924. L’anno dopo ne divenne segretario e l’anno successivo ancora prese parte alla “Prima mostra del Novecento italiano” a Milano.
Nel 1927 fondò il “Gruppo dei sette pittori moderni” insieme a Funi, Sironi, Tosi, Carrà, Marussig e Bernasconi. In questo periodo Salietti fu molto attratto da Chiavari e difatti, diversi dei suoi famosi dipinti la ritraggono, come “Il pino sul mare” e “Marina a Moneglia”.
Durante gli anni della carriera artistica Salietti partecipò a diverse importanti mostre: la Mostra di Barcellona (1929); l’Esposizione Mondiale di Parigi (1937); la II e III Quadriennale di Roma; la XXIII Biennale veneziana (1942), dove ottenne il Gran Premio per la pittura; il Premio Marzotto (1955 e 1956); la XXII Biennale d’Arte alla permanente di Milano (1961).
Negli anni trenta del novecento, Salietti ricoprì cariche importanti e nel 1949 fu nominato Accademico di Merito alla Ligustica di Belle Arti, classe di pittura. In collaborazione con il pittore Arturo Tosi fondò la corrente naturalista del Novecento.
Si trasferì definitivamente a Chiavari nel 1941 dove spirò nel 1961.