Nicolas Poussin nacque in una famiglia borghese nei pressi di Les Andelys, in Normandia, il 15 giugno 1594 fu un pittore francese con una certa fama ed importanza anche in Italia, dove fu conosciuto con il nome di Niccolò Pussino.
Il pittore ebbe un’infanzia ed una adolescenza un po’ particolari: il suo rapporto con la famiglia non era sicuramente dei migliori, infatti lasciò la casa e la famiglia a soli diciotto anni, scegliendo di seguire la sua strada in completa autonomia ed indipendenza.
In particolare, i genitori e la famiglia non approvavano la passione che Niccolò provava sin dalla sua infanzia per tutto ciò che concerneva con l’arte e la pittura, e fu proprio questa disapprovazione della famiglia ad essere la molla scatenante, che portò il giovane artista a ricercare la sua strada inseguendo il suo sogno e le sue passioni.
Dopo aver lasciato la dimora di famiglia, Poussin iniziò a cercare la sua fortuna soggiornando in diversi studi ed atelier di pittori anche famosi; il problema, però, era che nonostante il suo talento, il giovane artista veniva considerato un autodidatta, ed anziché considerare ciò come un fatto positivo, i maestri tendevano a disprezzare la sua scarsa formazione ed a discriminarlo per il fatto che non avesse frequentato alcuna Accademia.
Pertanto, diremo che, almeno la prima parte della sua formazione artistica e della sua carriera, non fu molto fortunata perché il giovane artista era costretto ad accettare commissioni da poco, per poter vivere: fu di questo periodo poco fortunato la decorazione del Palais du Luxembourgalla quale lavorò con l’aiuto di Philippe de Champaigne.
Il successo ebbe inizio nel 1623, con le tavole sulla vita di Ignazio di Loyola, ed infatti a partire da quell’anno non solo ricevette la protezione del Cardinale Barberini, ma poté anche conoscere diverse famiglie romane molto ricche, che gli commissionarono piccoli incarichi. Il pittore, però, non si fermava mai e non era mai abbastanza per lui; così, continuava a studiare ed a perfezionarsi.
Da non dimenticare le tavole mitologiche, Orfeo e Euridice, I Pastori dell’Arcadia, Orione cieco ed altre tavole bibliche con le quali riuscì a raggiungere finalmente il successo sperato.
Il pittore morì a Roma, il 16 novembre 1665.