Pier Francesco Mola, noto anche come il Ticinese, fu un pittore italiano, di origini svizzere, attivo fra il 1641 ed il 1666.
Mola nacque a Coldrerio nel 1612 in una famiglia esperta nel campo dell’edilizia e dell’architettura. Trasferitosi con il padre, che fu eletto architetto della Camera Apostolica, a Roma (1616), Mola ebbe modo d’iniziare qui la propria formazione artistica.
Frequentando botteghe di artisti famosi, avendo come mentori Prospero Orsi, il Cavalier Giuseppe d’Arpino, Annibale Carracci e viaggiando fra Bologna e Venezia (1633-1647) il giovane artista maturò ben presto un proprio stile artistico che fu molto influenzato dagli studi sul Domenichino e sul Guercino. A Bologna, in particolare, Mola conobbe Francesco Albani, che fu suo mentore e l’artista Andrea Sacchi.
Di ritorno a Roma, 1647, Mola iniziò a dedicarsi alla vedute paesaggistiche romantiche, dimostrandosi molto abile nell’utilizzo del chiaroscuro. In realtà sono giunte notizie, tramite il Pascoli curatore di una biografia dell’artista, di opere giovanili risalenti al 1641-1642 mentre le opere precedenti a queste date sono state realizzate in collaborazione con il padre.
Successivamente decise di concentrare la propria attenzione sulle scene sacre e sui soggetti mitologici. La bellezza delle opere del Mola traspare principalmente dal disegno che è spontaneo e molto preciso, quindi dall’equilibrio fra le forme e lo spazio ed infine nell’accostamento dei colori. Uno degli esempi della perfetta maturazione dello stile del Mola si ha nel dipinto “Giuseppe si rivela ai suoi fratelli” oggi esposto nel Palazzo del Quirinale a Roma.
Fra le altre famose opere di Pier Francesco Mola ricordiamo: Mercurio e Argo, il Paesaggio con l’estasi di s. Bruno, il Paesaggio con due monaci certosini, il Ratto di Europa e l’Adorazione dei pastori.
Nel 1655 fu nominato membro dell’Accademia di San Luca ed in seguito principe (1662-1663). La fine della sua carriera si rivelò colma di amarezza a causa di alcune lunghe e difficili dispute con un committente. Mola infine si spense nel 1666 a Roma.