Bernardino Mei, nato a Siena nel 1612 (o, secondo altre fonti, nel 1615), è stato un pittore ed incisoretoscano, importante esponente dell’arte barocca in Italia, particolarmente attivo nella sua Siena e a Roma.
Distintosi fin da giovane per le sue spiccate qualità artistiche, dimostrandosi parecchio dotato per la pittura ed il disegno, ebbe fin dalla tenera età diversi illustri maestri, che gli insegnarono le numerose tecniche che utilizzò poi per realizzare i suoi dipinti antichi che ottennero diversi riconoscimenti da parte dei committenti e non solo.
Per un breve periodo, infatti, fu discepolo presso la bottega di Giuliano Periccioli, famoso pittore, incisoree cartografo senese barocco, per poi avvicinarsi ad un altro celebre artista di Siena, Rutilio Marinetti, che divenne il suo più grande mentore.
Alla scomparsa di quest’ultimo, avvenuta nel 1639, Mei, insieme a Domenico Marinetti (figlio del maestro Rutilio ed anch’egli artista e pittore), ne raccolse l’eredità e le commissioni, realizzando diverse opere.
Costruitosi una discreta fama nell’ambiente senese, fu però a Roma che Bernardino Mei ottenne la propria consacrazione artistica: chiamato dal suo protettore, il cardinale Fabio Chigi (che il 7 aprile 1655 divenne Papa Alessandro VII), entrò in contatto con alcuni tra i più illustri esponenti dell’arte barocca in Italia, tra i quali lo svizzero Pier Francesco Mola, il calabrese Mattia Preti, il romano Andrea Sacchi, e soprattutto con il celebre pittore, architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini, fra i più celebri artisti italiani di ogni epoca, col quale strinse una forte amicizia. Fu a Roma che Mei realizzò i suoi dipinti antichi più noti, fra i quali si ricordano Sacra Famiglia e Allegoria della Fortuna.
Si spense a Roma, presumibilmente nel 1676.