Piero Marussig, pittore italiano, nacque a Trieste nel 1879.
La sua formazione artistica, dal 1899 al 1905, si svolse fra Vienna, Monaco, Roma e Parigi, in particolar modo ebbe modo di ammirare i famosi dipinti della Secessione viennese, degli impressionisti e dei postimpressionisti francesi.
Ne derivò una pittura molto ricca, innovativa, piena d’ispirazione e di talento. Non a caso i dipinti famosi del Marussig costituirono uno dei punti di riferimento dell’arte dell’inizio del Novecento e della stessa omonima fondazione. Marussing fu difatti il fondatore della corrente “Novecento” che annoverò fra i partecipanti: Margherita Sarfatti, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Emilio Malerba, Mario Sironi e Ubaldo Oppi.
Dopo il ritorno a Trieste, l’artista esordì ufficialmente nel 1910. La sua carriera artistica, tuttavia subì un brusco arresto a causa del primo conflitto mondiale che lo vide internato presso un campo di concentramento austriaco. Riuscì ad ottenere la libertà nel 1919 e si diresse verso Milano dove tenne la prima mostra nella Galleria Vinciana, espose alcuni dei suoi famosi dipinti conquistando l’attenzione di vari mecenati.
Nel 1923 fu fondato il gruppo “Sette pittori”, presso la galleria di Lino Pesaro, che espose in varie mostre d’Italia ed estere, ma in particolare alla Permanente di Milano, nel 1926 e nel 1929.
Nel 1924, Marussig, all’apice della carriera artistica, realizzò il famoso dipinto Donne al caffè, che oggi si trova nella Galleria Civica d’Arte Moderna di Milano.
A seguito dello scioglimento del gruppo, Marussig aprì una scuola d’arte con la collaborazione di Achille Funi, conosciuto durante il soggiorno a Milano, e Timo Bortolotti nel 1930. In questi anni la pittura del Marussing assunse una diversa intensità di pennellata e di colore, divenne più libera, rinnovata con una nuova plasticità ed una morbidezza denotanti maggiore esperienza e sensibilità.
Marussig Pietro si spense nel 1937 a Pavia.