Martin Verstappen fu un pittore paesaggista belga che trascorse buona parte della sua vita e carriera in Italia, più precisamente a Roma. Nato ad Anversa nel 1773, studiò all’accademia di pittura della sua città natale sotto l’ala del maestro Petrus van Regemorter, anch’egli famoso pittore di paesaggi naturali.
Nonostante abbia iniziato a lavorare già in Belgio, le sue opere più conosciute sono soprattutto quelle prodotte in Italia, dove fece diversi viaggi ed infine decise di stabilirvisi: la sua arte infatti trasse grande beneficio dai paesaggi e panorami romani. Non a caso i dipinti di Verstappen si basano su studi naturali e all’aperto, quindi nelle campagne romane non può che trovare forte ispirazione e luci e visioni ottimali, che contribuiscono a rendere un effetto d’armonia e sintonia tra la prospettiva ed i colori utilizzati.
Alcune particolarità di Verstappen sono il fatto che, essendo disabile dalla nascita dalla mano destra, potè solamente dipingere con la sinistra, essendo forse ancora più motivato e stimolato a diventare uno dei più grandi ritrattisti di paesaggi del tempo; altra nota è che nelle sue opere egli si firmò con il nome latinizzato di Verstapiun, quasi a sottolineare il forte legame con l’ambiente romano.
Ammesso all’Accademia di San Luca e membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera, nonostante la bravura condusse una vita piuttosto solitaria, fatta eccezione per aver preso come discepolo Massimo D’Azeglio . Tra i suoi lavori va ricordato quello rappresentante una vista del Ponte Nomentano a Subiaco, con cui si presentò al Salone di pittura di Parigi nel 1810 e venne premiato con una medaglia d’oro.
Altri dipinti forti della bellezza e al tempo stesso delicatezza dei colori usati sono la vista sul lago di Albano e quella del convento San Francesco ad Ariccia. Il pittore belga morì nell’amata città di Roma nel 1852.