Stefano Magnasco, fu un pittore italiano padre del noto Alessandro Magnasco.
Nacque a Genova nel 1635. Non sono pervenuti molti dati circa gli anni della sua formazione, potrebbe tuttavia aver studiato a Roma ed aver frequentato, nel 1650, lo studio del pittore genovese Valerio Castello dal quale apprese la pennellata vivace ed il cromatismo brillante. Si presume che il soggiorno a Roma sia durato attorno ai cinque anni.
Degli anni della formazione dell’artista emerge una pittura studiata, molto tecnica e poco personale, è evidente come l’artista avesse attinto da varie correnti e si fosse ispirato a vari artisti (il Correggio, il Parmigianino ed il Procaccini) senza mai sviluppare un proprio stile espressivo.
Nell’opera “Pietà” invece Magnasco si discostò dal Castello per ispirarsi alle opere di Antoon Van Dyck. Un nuovo cambio di direzione si ebbe con il quadro “Passaggio del Mar Rosso” dove è evidente una predilezione per la pittura del Grechetto per poi infine ritornare agli insegnamenti del Castelli nel dipinto “Adorazione dei magi”. Nei quadri riconducili ad un’epoca fra il 1660 e il 1672 invece si denota l’ispirazione al Caravaggio come in “Negazione di Pietro” ed a Andrea Sacchi e di Carlo Maratta nell’opera “Cristo e l’adultera”.
Di ritorno a Genova si sposò con Livia Caterina Musso, con la quale ebbe il figlio Alessandro nel 1667, la figlia Artemisia nel 1669 ed il figlio Giuseppe del quale non si hanno notizie.
Stefano Magnasco si spense a Genova attorno al 1673.
Fra i dipinti famosi di Stefano Magnasco da lui firmati figurano: Il miracolo di S. Ugo (1663), Baccanale di putti, L’Angelo custode, la Madonna del Rosario ed Il transito di s. Giuseppe. Vi sono anche altre tele contrassegnate con le iniziali dell’artista ed altre che gli vengono riconosciute, per un totale di sessantuno opere attribuitegli. Sono certamente del periodo romano “Susanna e i vecchioni” e “La predicazione del Battista”.