Nato a Milano nel 1852 e nipote del pittore Mauro Conconi, di stampo romantico, Luigi Conconi fu un pittore ed architetto italiano, considerato tra i più interessanti artisti appartenuti alla Scapigliatura milanese, un movimento artistico e letterario che aveva come obiettivo la ribellione, in uno stile di vita del tutto anticonformista e disordinato, che aveva preso piega proprio negli anni sessanta dell’Ottocento a Milano (sebbene, poi, si sia esteso anche in altre zone dell’Italia).
Conconi fu un artista interessante anche grazie alla sua attiva partecipazione al movimento della Scapigliatura: si nota in molte sue opere un carattere schivo, introverso ed a tratti riservato, che fu in qualche modo peculiarità della sua personalità e del suo stile di vita, come era, tra l’altro, tipico degli esponenti di questo movimento artistico.
La sua formazione artistica avvenne a Brera, dove Luigi Conconi ebbe modo di studiare architettura e di eseguire primissime opere in acquaforte: tra l’altro, la sua capacità artistica fu ben nota sin dall’inizio della sua produzione, tant’è che le sue opere furono molto apprezzate e gradite nel Saloon di Parigi, al quale partecipò nel 1877.
Il suo stile era molto particolare e soprattutto riconoscibile dai tratti surrealisti delle sue opere, forse un po’ provocatori ma di grande eleganza: soggetti di molte sue opere erano, ad esempio, gatti mummificati e pipistrelli imbalsamati.
Dopo la partecipazione al Saloon, il pittore ed architetto creò alcuni dipinti famosi insieme a Ranzoni e Cremona, presentando negli anni successivi una propria mostra, in cui attirò l’attenzione col dipinto Le streghe; l’originalità, tuttavia, è evidente solo nelle opere più mature, quando l’artista iniziò a distaccarsi dal Cremona, per esprimere il suo estro nei dipinti paesaggistici.
L’opera architettonica che gli fruttò maggiore successo fu invece dedicata a Vittorio Emanuele II, un progetto di grande spessore che presentò a Roma.
L’artista morì a Milano nel 1917.