Bernardino Licinio, nato a Venezia approssimativamente tra il 1485 ed il 1489, è stato un pittore e ritrattista italiano, appartenente al periodo rinascimentale.
Si presume fosse uno tra gli allievi di Giovanni Bellini, detto il “Giambellino”, artista suo concittadino e fra i più grandi interpreti del Rinascimento, e probabilmente venne ispirato anche da Giorgio Barbarella, soprannominato il “Giorgione”, altro artista veneto particolarmente importante tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, ed a sua volta discepolo del Giambellino.
Da non dimenticare inoltre l’influenza di un altro pittore veneto, il celeberrimo Tiziano Vecellio (noto semplicemente come Tiziano), uno dei più grandi esponenti dell’arte rinascimentale e, probabilmente, fra i migliori artisti italiani di ogni epoca, autore di alcuni fra i dipinti antichi più noti di quel particolare movimento artistico.
Particolarmente sensibile alle tematiche religiose, Licinio crebbe in una famiglia di artisti dotati: il fratello, Arrigo, fu anch’egli pittore, così come il nipote Giulio, mentre Fabio, il primogenito, fu incisore ed orefice di discreta fama.
Fra i suoi dipinti antichi più noti, in cui sovente, specialmente tra quelli realizzati nella maturità artistica, i soggetti sono a carattere sacro e religioso, possono ricordarsi il trittico Madonna col Bambino in trono tra i Santi, Antonio e Ludovico da Tolosa, Francesco e Bonaventura (considerato da molti esperti e critici di arte come il suo più grande capolavoro), Madonna col Bambino e San Francesco, Madonna con i Santi Silvestro e Lorenzo e un Angelo, Nozze mistiche di Santa Caterina, e diversi ritratti come Ritratto di donna che regge l’effigie di suo marito e Ritratto di una gentildonna con il figlio.
Si spense presumibilmente dopo il 1550.
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