Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi
Tra la fine degli anni ’60 e primi anni ’70 in Italia si “gioca” con il design. La provocazione, la trasgressione, l’ironia, la contestazione, sembrano queste le spinte che motivano le scelte dei designers. Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi studiano al Politecnico di Milano e nel 1966 si associano fondando uno studio a Milano. Legano indissolubilmente il loro nome ad alcune icone del mondo dell’arredamento. Nel 1967 per Zanotta, De Pas, D’Urbino e Lomazzi progettano la poltrona “Blow”, una struttura fatta di aria racchiusa in un involucro di PVC trasparente. Nasce dall’idea di contrastare un design borghese a favore di un nuovo modo di interpretare lo spirito del tempo e a nuovi modelli di vita. Con le parole di Lomazzi “la Blow si sgonfia e la porti dove vuoi, la metti nel sacco e te la porti in giro”.
I tre designers legano il loro nome ad un altro mito: un guantone, la famosissima poltrona “Joe” nata nel 1970-71 per Poltronova. Si tratta di una grande poltrona su ruote in poliuretano espanso preformato, rivestita in pelle, si tratta di un oggetto divertente che ricorda le opere della Pop Art e le sculture morbide di Claes Oldenburg, chiamata “Joe” in omaggio al campione di baseball Joe di Maggio. Negli anni ’70 continuano nella progettazione di componenti d’arredo di uso flessibile, adattabili e intercambiabili. Le aziende per le quali progettano sono tra le più note: Driade, Bonacina, Zanotta, Poltronova e anche illuminazione per Stilnovo.